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L'uomo che amava le tenebre
 
L'uomo che amava le tenebre 2016-02-25 10:43:16 Donnie*Darko
Voto medio 
 
2.5
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
3.0
Donnie*Darko Opinione inserita da Donnie*Darko    25 Febbraio, 2016
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Nell'ora più buia

Christopher Snow è un giovane scrittore, affetto da una rara malattia genetica è confinato in casa durante il giorno. I raggi solari infatti lo ucciderebbero, per questo motivo passeggia esclusivamente durante le ore notturne, muovendosi in un limbo temporale durante il quale tutti (o quasi) sono devoti a Morfeo.
La solitudine è esorcizzata grazie all'amicizia col surfer Bobby e soprattutto alla presenza della bella Sasha, di cui è innamorato, corrisposto, in maniera folle. Impossibile poi dimenticare il fedele e simpatico golden retriever Orson, una sorta di inattaccabile conferma riguardo al cane eletto a miglior amico dell'uomo.
La recente morte della madre e quella imminente del padre inducono Chris in uno stato piuttosto depresso; nulla a che vedere tuttavia con ciò che lo attende al varco, ovvero un'avventura strettamente legata alla base militare di Fort Wyvern, in cui esperimenti non meglio specificati rischiano di mutare profondamente, se non addirittura distruggere, il mondo per come lo conosciamo.
A cavallo tra la fantascienza complottistica e i beast movie anni'70-'80 Dean R. Koontz si rende autore di un romanzo di puro e semplice intrattenimento, occhieggiando ancora una volta al miglior Stephen King, di cui comunque fornisce un'imitazione non proprio esemplare.
Le lunghe digressioni inerenti il background dei personaggi e la minuziosa descrizione degli ambienti fanno perdere spesso di intensità al romanzo, che qualche buon momento lo vanta pure.
Certo, la definizione dei caratteri in gioco è da bigino dello stereotipo e pure la divisione tra bene e male appare troppa avara di sfumature.
La costruzione è tutto sommato accettabile anche se molto resta irrisolto (questo perchè trattasi del primo romanzo di una trilogia, al momento credo ancora orfana dell'ultimo capitolo). A tratti l'inquietudine fa capolino con una certa insistenza, il problema però sta nella penna di Koontz, non sempre in grado di tenere la tensione in pugno, sminuendo spesso il tutto con l'ideazione di situazioni piuttosto illogiche.
A questo romanzo farà seguito "Tracce nel buio", sempre con protagonista Snow e di cui sconsiglio la lettura. "L'uomo che amava le tenebre" è invece legato a "Mostri", scritto una decina d'anni prima dal prolifico autore, che appunto, come il fratello povero di King, sembra voler allestire una dimensione personale in cui personaggi e avvenimenti ritornano intrecciandosi tra loro.
Se si desidera una lettura leggera e "fantastica" raccomanderei questo autore, però punterei su altri titoli.

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