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Amore dannato
Secondo libro della trilogia Dannati. Premetto che non amo il prosieguo dei romanzi in cui è necessario leggere i precedenti. Anche di recente mi è accaduto di leggere il secondo volume di una trilogia faticando a capire le situazioni già create e come si sviluppa il carattere dei personaggi principali. Di questo romanzo per fortuna ho letto il primo capitolo mesi fa ma credo che difficilmente l'avrei apprezzato se non l'avessi fatto. Naturalmente non credo che sia incapacità dello scrittore ma solo una scelta stilistica, a parer mio opinabile.
Il romanzo parte male rispetto al primo, che aveva come vantaggio l'idea del portale verso l'Inferno. Qui i giochi sono fatti, questo Glen Cooper lo sa quindi è molto attento a mantenere un ritmo sempre alto spezzando la monotonia con continui passaggi dall'Inferno alla Terra.
Non so quanto possa essere interessante dal punto di vista storico. Le alleanze infernali sono molto improbabili ma non biasimabili. Infatti l'autore già nel primo romanzo dichiara che il carattere dei personaggi storici famosi non è lo stesso che avevano in vita. Se si pensa infatti a Garibaldi - tra i più recenti dannati - ha vissuto 75 anni ma all'inferno ne ha trascorsi 133. Quasi il doppio della sua vita terrena. E' pensabile che in tutto questo tempo il carattere di chiunque sia plasmato.
Molti più interessante dal punto di vista teologico. Credo che si potrebbe scrivere molto. Non credo di ricordare passaggi biblici in qui si parla dell'Inferno e dell'amore. Invece quello che accade è che i terrestri ed i dannati provano sentimenti forti tali da portarli ad unirsi ed in particolare al personaggio femminile Alice, portata a rinunciare a tornare sulla terra.
Particolarmente significativo il passaggio sui bambini. All'inferno non ci sono e non possono esserci bambini. Il seguente passaggio:
"Non so se andrai all'inferno, ma ricorda che, chi ci finisce per aver maltrattato o abusato di un bambino, subisce lo stesso trattamento dei pedofili in prigione. Però all'inferno è per sempre."
Glenn Cooper, Capitolo 33
Mi ha fatto venire subito in mente il nuovo testamento
"Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare."
Matteo 18, 6
Il messaggio è il medesimo ed ho apprezzato che in tutto il guazzabuglio infernale, Glen Cooper abbia più di una volta sottolineato questo tema, come per mettere un po' di ordine morale.
E' ovvio che leggerò anche l'ultimo, Glen Cooper mi piace ma questa trilogia non è il massimo. Attenderò ancora altri suoi libri ma non in trepidante attesa com'è accaduto in passato