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L'illusione di un delitto
Tra i vari tipi di giallo classico, il presente fa parte del genere cosiddetto “mistero della camera chiusa” con protagonista il famoso investigatore Gideon Fell in cui il delitto e l’indagine si svolgono in condizioni all’apparenza impossibili o inverosimili in uno spazio (stanza) chiuso e blindato dall’interno.
La narrazione è ambientata a Londra negli anni ’30 con la partecipazione di molti personaggi aventi ognuno caratteristiche peculiari tra i quali spicca, oltre a Gideon Fell, la figura di un professore di origini francesi, Charles Grimaud, benestante e appassionato di miti e superstizioni tanto da riunire i suoi più fidati amici, alcune volte la settimana, in una taverna nei dintorni del British Museum al fine di raccontare le proprie esperienze di vita. Durante una di queste serate appare all’improvviso una persona non meglio identificata, ma che asserisce di chiamarsi Pierre Fley e di essere un illusionista, il quale alla presenza di tutti minaccia velatamente il professore adducendo frasi non facilmente capibili dagli altri astanti.
Dopo qualche giorno lo stesso enigmatico personaggio si presenta a casa del professore, entra nel suo studio e sparisce come un’evanescenza dopo aver ucciso Grimaud senza apparente motivo. La stanza dove è avvenuto il delitto è chiusa in maniera ermetica dall’interno e gli inquirenti non trovano traccia alcuna del presunto assassino. Sembra un delitto impossibile, dove la logica umana è sopraffatta dall’illusione e da circostanze impossibili possano verificarsi all’interno della razionalità umana, nonostante si proceda con le più svariate ipotesi.
Sarà l’acume del dottor Gideon Fell che riuscirà, passo dopo passo, a svelare arcani e misteri fino ad arrivare a una conclusione da grosso colpo di scena dove l’impossibile è tramutato in semplice ragionamento.
Un romanzo giallo che impegna il lettore non dandogli alcuna tregua di soluzione fino all’epilogo.