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Poker di brividi
Buona antologia di racconti da parte del Re del Brivido. Quattro storie dell’orrore in cui la capacità di inquietare si sposa felicemente con una scrittura diretta, efficace e senza eccessivi fronzoli.
“I Langolieri”:
Durante un volo aereo passeggeri e personale di bordo spariscono, si salvano coloro che dormivano, ovvero uno sparuto gruppo di persone. Tra loro un pilota in grado di riportarli a terra, dove però inizieranno a capire di essere minacciati da qualcosa di sovrannaturale, soprattutto estremamente affamato.
Le atmosfere presenti potrebbero essere paragonate a quelle incontrate ne “La nebbia”, racconto (tra l’altro di ottimo livello) sempre di King e compreso nel volume “Scheletri”.
Torna l’ossessione per l’intersecarsi e il sovrapporsi di presunte dimensioni parallele, oltre che l’affascinante possibilità di manipolare il tempo. Qualche cliché di troppo applicato ai personaggi non inficia la bontà dello scritto.
“Finestra segreta giardino segreto”
Probabilmente in parte autobiografico, vista l’accusa di plagio rivolta al protagonista, ovvero uno scrittore, da parte di un inquietante figuro. King nella sua carriera è stato a sua volta incolpato di riproduzione indebita, per poi riuscire a dimostrarsi totalmente innocente. Un racconto di buon livello, seppur non eccelso, dove la follia aleggia prepotente andando a deformare realtà e fantasia. Discreto il film con Johnny Depp e John Turturro risalente al 2004.
“Il poliziotto della biblioteca”
King sfrutta una paura infantile del figlio per mettere in moto uno scontro – sin troppo manicheo, come spesso gli capiterà nel proseguio della sua carriera- tra Bene e Male. E’ il racconto più debole, anche se la descrizione della biblioteca come luogo inquietante e pericoloso è simpaticamente in contrasto con la figura, non solo simbolica, di uno scrittore di così grande successo.
“Il fotocane”
Racconto surreale in cui un quindicenne riceve in regalo una macchina fotografica. Ad ogni scatto però qualcosa di minaccioso si avvicina sempre di più. Le foto ritraggono un cane dall’ aspetto diabolico invisibile ad occhio nudo. Riflessione riuscita sulla curiosità eccessiva e su quello sprezzo del pericolo a dir poco deleterio. Il migliore scritto del lotto insieme al primo.
“Stagioni diverse” e “Scheletri” sono di ben altro spessore, tuttavia anche “Quattro dopo mezzanotte” risulta un buon intrattenimento.
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"Scheletri" per esempio io l'ho apprezzato meno!