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La scala di ferro
 
La scala di ferro 2016-02-07 14:17:29 silvia t
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
silvia t Opinione inserita da silvia t    07 Febbraio, 2016
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La scala di ferro


Una finestra affacciata su un ampio terreno filtra le luci e i suoni di un luna-park; quelle stesse luci illuminano, con tutta la loro frenetica vitalità una camera da letto, intrisa di un plumbeo profumo di sonno.
Il chiarore emanato dai lampioni delle giostre lascia il posto, durante l'inverno, al rossore del neon di un club notturno che dipinge di una scarlatta atmosfera quelle quattro pareti.
La stanza da comune e spaziosa si fa sempre più piccola e claustrofobica, l'odore di sonno diviene odore di sospetto e di paura.
Quell'unica via di fuga, la scala di ferro, complice e traditrice allo stesso tempo, diviene la migliore amica del protagonista, nascondendo agli occhi dei dipendenti i suoi baci rubati, nascondendolo agli occhi della moglie mentre cerca di spiarla.
In un crescendo di tensione, Simenon, gioca col lettore ponendolo sulla strada giusta per poi fargli rendere conto che aveva capito male, non si trattava di quello che pensava.
Un po' come quelle giostre che volteggiano nell'aria, per poi tornare a terra per tornare ancora in aria, così anche il lettore si trova a balzare dalla sedia di fronte all'evidenza lapalissiana dei fatti che vengono smentiti in modo altrettanto evidente.
Non è possibile staccare gli occhi dalle pagine, non si riesce a d arrendersi al sonno, non si trova il coraggio si lasciare il protagonista da solo, come lui vogliamo sapere, dobbiamo sapere, perché dobbiamo emettere il nostro giudizio, dobbiamo formulare la nostra sentenza.
A lasciare le pagine si ha quasi la sensazione di perdere i personaggi tra le pagine o peggio di trovarli morti, per questo non ci è possibile non concludere.
Una storia a tratti insopportabile, per il tema, per la naturalezza con cui i personaggi sono caratterizzati, per come lo svolgersi della vicenda non possa che portare alla conclusione che non si vuole accettare, che non si può credere, ma che risulta la realtà crudele e ingiusta.
Ogni singola parola di questo romanzo è al posto giusto, tessera di un mosaico che nella sua totalità risulta essere perfetto.
Senza dubbio, per il momento, il miglior Simenon che abbia mai letto.

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Commenti

15 risultati - visualizzati 1 - 10 1 2
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E' vero, Simenon riesce a volte a raggiungere vette in campo letterario. Rece molto invogliante, prendo nota.
In risposta ad un precedente commento
silvia t
07 Febbraio, 2016
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Non avevo mai letto un non Maigret, ricordo che in passato mi avevi consigliato di farlo. devo dire cheavevi proprio ragione, un testo davvero bellissimo, mi ha ricordato tantissimo un episodio di "Black Mirror" una serie distopica ambientata un futuro alternativo, che più o meno tratta lo stesso tema.
questo per sottolineare come un racconto scritto da una penna di questo livello possa superare i tempi della sua attualità.
Indubbiamente devo riprendere la lettura di Simenon. Una recensione molto interessante, Silvia.
lapis
07 Febbraio, 2016
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Un commento davvero molto bello, Silvia. Si percepisce un inquietante senso di tensione...
Forse è arrivato anche per me il momento di leggere un Simenon non-Maigret.
In risposta ad un precedente commento
silvia t
07 Febbraio, 2016
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Secondo me è davvero uno dei migliori scrittori del novecento, in lingua originale deve essere ancora migliore.
In risposta ad un precedente commento
silvia t
07 Febbraio, 2016
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Per me è stato il primo, ma credo che li recupererò tutti.
Simenon non-Maigret è una garanzia
In risposta ad un precedente commento
silvia t
07 Febbraio, 2016
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Non immaginavo così tanto, è magnetico.
Imito Cristina e prendo nota, invogliato sia dall'atmosfera di tensione che hai dipinto nel commento, sia dall'ambientazione iniziale del luna park (ho un debole per questo clima...)
Ciao! :-)
In risposta ad un precedente commento
silvia t
08 Febbraio, 2016
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In realtà il luna-park rimane molto sullo sfondo, ma riesce a trasmettere comunque quell'inquietudine tipica.
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