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IL CARTELLO
Questo è uno di quei libri che quando hai finito di leggerlo ti dispiace di averlo divorato in poco tempo, anche se parliamo di un romanzo da quasi 900 pagine. Semplicemente stupendo sotto tutti i punti di vista. Una delle letture più belle fatte negli ultimi tempi.
Anche se il romanzo è un opera di fantasia, i collegamenti con l’attualità e la realtà del mondo degli stupefacenti, sono purtroppo fondati. Lo dimostra il fatto che mentre leggevo questo romanzo i notiziari di tutto il modo davano la notizia dell’arresto di uno dei più grandi trafficanti di droga al mondo; Joaquin Guzman, chiamato per l’appunto “El Chapo” (il capo), protagonista sotto altro nome, proprio di questo romanzo.
La bravura dell’autore è stata quella di far diventare il proprio libro come una sorta di “reportage romanzato”, raccontando nei minimi particolari quali sono le regole che governano il mondo degli stupefacenti; dalla lotta per la supremazia fra i così detti cartelli della droga, fino ad arrivare ai meccanismi di corruzione ed intimidazione delle istituzioni di paesi come il Guatemala e il Messico.
Dalla lettura di questo libro prende vita una Messico diverso da come siamo abituati a considerarlo, fatto cioè di stupende spiagge e meta scelta da molti viaggiatori per scoprire civiltà antiche.
Quello che dipinge l’autore è un paese al limite della legalità, dove la criminalità organizzata colonizza ed invade tutti gli apparati dello stato, che fatica a contrastare lo strapotere economico dei signori della droga. Anche facendo una veloce ricerca su internet ci si può rendere conto di come queste affermazioni sono purtroppo veritiere, confermate anche dalle numerose uccisioni di persone legate a questo mondo. Poliziotti, giornalisti ma anche comuni cittadini che cercano di fare il proprio mestiere o che contrastano in qualche modo questa piaga , sono fra le vittime preferite dai narcos.
Come nella cruda realtà anche nelle pagine di questo romanzo la lotta fra il bene e il male ha dei protagonisti che ogni giorno si devono sfidare per non capitolare. L’agente speciale della Dea, Art Keller, ha come obiettivo la cattura del più grande narcos del Messico, Adan Barrera, per far questo dovrà però fare i conti con la propria coscienza e decidere quale sarà il male minore per arrivare al proprio scopo.
Lo stile di Don Winslow è molto coinvolgente e mantiene sempre il lettore al centro dell’azione, come facesse parte lui stesso degli eventi. La tensione che si respira durante la descrizione di una tentata cattura o di una qualsiasi situazione di pericolo è quasi palpabile e rende il libro veramente unico nel suo genere.
Una lettura piacevole, ma nello stesso tempo capace intristire per una situazione veramente difficile da risolvere, anche perché ancor prima di contrastare la produzione, bisognerebbe iniziare a combatterne in maniera decisa l’utilizzo nei così detti “paesi consumatori” come gli Stati Uniti e l'Europa.
Anche in questo caso la famosa legge della domanda e dell’offerta la fa sempre da padrona…..