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Scotch & soda
Nella letteratura hard boiled, Raymond Chandler ha ricoperto un ruolo di capitale importanza.
“Il grande sonno”, datato 1939, ha perfezionato il genere nobilitato da Hammett a cavallo tra gli anni ‘20 e ‘30 del XX secolo. Una tipologia di romanzo poliziesco dove a farla da padrone sono la ricerca del realismo e la tendenza a trattare tematiche scomode, degradanti, tipiche dei bassifondi, come la violenza e la corruzione, in netta contrapposizione agli infallibili detective deduttivi che avevano fatto le fortune di Arthur Conan Doyle e Agatha Christie.
E non esiste un vero romanzo hard boiled senza un investigatore privato che abbia determinate caratteristiche. “Il grande sonno” è il primo titolo in cui compare Philip Marlowe. Ha 33 anni, una buona cultura e un vestiario elegante nonostante un reddito tutt’altro che cospicuo. Completa il quadro una certa tendenza alla solitudine, alla misoginia, al tabagismo e all’alcolismo, in una sorta di trait d’union con le caratteristiche del suo inventore.
Il ricchissimo generale Guy Sternwood convoca Marlowe per convincerlo ad indagare su alcune lettere ricattatorie, motivate da presunti debiti di gioco, rivolte alle due figlie, creature tanto belle quanto viziate. Le classiche dark ladies, immancabili in un hard boiled degno di essere chiamato tale. Il detective accetta l’incarico, rendendosi presto conto che la faccenda è più intricata del previsto.
Marlowe si muove nel sottobosco della Los Angeles degli anni ‘30 grigia e piovosa, perfetto scenario per una storia densa di vicende di dubbia moralità.
Il protagonista si dimostra, fin dalle prime pagine, un personaggio letterario fuori dal comune.
Coraggioso ma non impulsivo, solitario, malinconico. Un soggetto non necessariamente moralmente retto, ma con un senso del dovere ed una propria etica professionale lodevoli e tali da indurlo a cercare di risolvere il caso con testardaggine, rispettoso delle volontà espresse dal cliente.
Marlowe conquista per la parlantina pungente, le battute sarcastiche, un mix divertente di cinismo ed ironia che gli permette di non prendersi troppo sul serio.
Definito il carisma del personaggio, è doveroso segnalare che l’intreccio è leggermente ingarbugliato. In compenso lo stile di Chandler è raffinato, tanto nelle descrizioni ricche di originali metafore quanto nei dialoghi, i quali trasudano una classe senza tempo che molti romanzi moderni, per quanto ricchi di azione e colpi di scena, non possiedono.
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