Dettagli Recensione
La bidimensionalità che non paga
“Sono tutte stronzate” si ripete come un mantra Morris Bellamy, e questa formula magica gli permette di compiere con freddezza i delitti più cruenti in nome di un solo obiettivo: recuperare i romanzi inediti del suo scrittore preferito, e finalmente scoprirne il finale. Guai a chi si troverà sulla sua strada!
La frase di Morris mi risuona in testa alla fine di quest’ultimo romanzo di Stephen King, nell’atto di fare un bilancio di questa lettura e “sentire” il romanzo, ciò che mi ha lasciato dentro. E purtroppo mi sembra proprio adatta.
La trama sa coinvolgere, lo stile è buono (trattasi pur sempre di uno scrittore di fama, spesso meritata), il ritmo narrativo è serrato, eppure manca qualcosa.
Il lessico è volutamente crudo e tagliente: parla un narratore poco appariscente, che sembra voler trasmettere tutta la brutalità e la prosaicità di certi personaggi. Eppure rimango perplessa dalla volgarità del linguaggio e delle immagini, per quanto coltivata intenzionalmente per immergere il lettore in un contesto di degrado morale, e temo che possa trattarsi semplicemente della scelta più banale, indice di una sottostante povertà di contenuti.
E poi, ancora, quelle frasi brevi e spezzettate! Che nostalgia per gli autori capaci di tornire pazientemente lunghe frasi, invece di troncarle miseramente facendo loro indossare la maschera artificiosa della colloquialità e dell’immediatezza.
In sintesi temo si tratti di un romanzo prodotto in serie, con personaggi e storie prodotti in serie. I protagonisti, le frasi, i brandelli delle loro storie affollano le pagine di un libro in cui però manca l’anima.
E’ solo vicenda, solo azione autoreferenziale in cui non scorgo profondità né tridimensionalità. Girata l’ultima pagina, accade che il libro non mi lasci nulla.
La sensazione rispetto all’autore e alle sue potenzialità è di talento sprecato, di rinuncia agli aspetti qualitativi a favore di un criterio di quantità “commerciale” che proietta assai lontano dalla buona narrativa.
Indicazioni utili
Commenti
3 risultati - visualizzati 1 - 3 |
Ordina
|
L'espressione "canto del cigno" rende l'idea! Ma ciò che fa più arrabbiare secondo me è la SCELTA di abbassare la qualità a favore della quantità, semplicemente per vendere di più!
Non penso il talento possa esaurirsi, se coltivato adeguatamente...
No, se hai apprezzato i romanzi più vecchi risparmiati la seccatura! :)
Grazie del suggerimento, eviterò di certo in quanto le seccature già non mancano ;)
3 risultati - visualizzati 1 - 3 |