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Il cartello
 
Il cartello 2016-01-18 13:16:46 Giovannino
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Giovannino Opinione inserita da Giovannino    18 Gennaio, 2016
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La guerra dei narcos.

Erano anni che lo aspettavo, precisamente 3, cioè da quando ho finito di leggere Il potere del cane, libro che ho divorato in tre settimane e che ritengo uno dei più bei romanzi sul narcotraffico (ma in generale sulla criminalità organizzata) che sia mai stato scritto. Un capolavoro.
E finalmente eccolo. La mia attesa è terminata, sapevo che Winslow stava lavorando su un seguito da tempo e la mia ansia di avere tra le mani ancora una volta Keller e Barrera andava di pari passo con il timore che forse un seguito (come spesso accade) avrebbe rovinato il bel ricordo che avevo de Il potere del cane. Per fortuna non è andata così, anzi, è stato molto molto meglio.

La storia inizia con l’evasione di Barrera dal carcere (se notate analogie con el Chapo Guzman non è un caso, non stupitevi, ce ne saranno molte altre…), a questo punto per catturarlo viene richiamato dalla Dea chi lo aveva arrestato e chi lo conosce meglio di tutti: Art Keller. Keller ha cambiato vita, ora è un apicoltore e vive dall’altro capo del mondo, ma quando la Dea gli riferisce l’accaduto non riesce a tirarsi indietro, e non è una questione di dovere, quanto di vendetta personale. Keller ha un conto aperto con Barrera, e solo lui può e deve chiuderlo. Il punto è che anche Barrera ce lo ha con lui.
Inizia così la caccia a Barrera da parte di Art Keller che, spedito inizialmente in Messico per collaborare con due ispettori messicani, capirà che il cartello del golfo (CdG) non solo è in lotta contro il cartello degli Zetas (entrambi i cartelli sono reali), ma soprattutto controlla gran parte della polizia messicana, e lo Stato stesso. Un romanzo lungo 880 pagine che però non si sentono per niente infatti nonostante i molti personaggi, come è logico che sia in un’opera così importante, tutti sono ben delineati e hanno un loro ruolo specifico nel corso dell’opera. Anche le ricostruzioni geografiche sono chiare e particolareggiate, da Città del Messico a Juarez al Guatemala, inclusi i piccoli villaggi in mezzo alle foreste, nulla è lasciato al caso. E poi la storia come sempre è degna del maestro che è Don Winslow, ricca di colpi di scena, sparatorie, inseguimenti, tradimenti e bande spietate, che non si fermeranno davanti a nulla, quello che conta per loro è avere il controllo del narcotraffico, e nient’altro.

Lo stile è semplice e scorrevole, molto particolareggiati sono i personaggi e molto dettagliati sono i luoghi e le situazioni, inclusi i riferimenti a fatti o persone reali. Proprio su questo punto c’è da specificare una cosa, ultimamente sono avvenuti dei fatti di cronaca che hanno fatto si che el Chapo Guzman venisse accostato al romanzo di Winslow, beh io non so dove Winslow possa aver racimolato tante informazioni ma sta di fatto che…anche nel libro Crazy Eddie cerca di fare un film con un regista di Hollywood in cui il protagonista è lui stesso….inoltre Barrera è sposato con una reginetta di bellezza di 40 anni più giovane, e da questa avrà due gemelli, proprio come el Chapo….

Sono arrivato alla fine delle 880 pagine in tre settimane e ne volevo ancora, non volevo finisse mai l’avventura di Art Keller contro i cartelli del narcotraffico messicano. Non c’è che dire, come ha detto Ellroy questo libro può essere considerato il Guerra e Pace dei romanzi sul narcotraffico, un romanzo completo, bello, avvincente, realistico. Spero che Winslow tra qualche mese ci dia la notizia che sta lavorando sul seguito, del resto come dice Keller nel romanzo “il cartello esisterà sempre”.

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Commenti

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Un ottimo commento per un romanzo che anche io ho apprezzato molto.
Complimenti!

Vale.
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