Dettagli Recensione
COMPLETAMENTE RAPITA
Alice è una combattente. È una donna dal carattere di ferro, che tiene alte le difese contro tutto e contro tutti. Non lascia intravedere nulla di se stessa, se non quanto basta a spianarle la strada nelle le relazioni con le altre persone. Non teme il rischio e ha un solo obiettivo: scovare la verità, sempre e comunque. Non a caso è una poliziotta, capitano di una squadra investigativa francese che si occupa di tutti i casi più complessi. Stana rapitori, serial killer, delinquenti. È determinata tanto nel lavoro quanto nella vita. Poi, un giorno, dopo una serata passata con delle amiche di vecchia data, si risveglia alle otto di mattina su di una panchina fredda e rigida. Ha la camicetta sporca di sangue, gli occhi pesanti, la testa confusa. Si guarda intorno e vede solo alberi e cespugli. Un parco. Ma quale parco? Sicuramente uno dei tanti di Parigi. Ma come è finita lì, in quello stato? Non si ricorda nulla, nemmeno un dettaglio e cosa ancora più sconcertante, ammanettato al suo polso c’è un uomo ancora addormentato che non da segni di vita. Dopo essersi accertata della sua salute, Alice lo sveglia e iniziano lentamente a ricostruire l’accaduto. L’uomo sconosciuto si chiama Gabriel, è un musicista jazz e come lei, non si ricorda assolutamente nulla. La sera prima era ad un concerto a Dublino e ora invece, naviga unicamente nella confusione.
Con enorme stupore i due scoprono non solo di essere lontani dal luogo nel quale erano la sera prima, ma si accorgono di essere nel bel mezzo di Central Park, a New York, con una pistola a loro ignota alla quale manca un colpo nel caricatore.
Di chi è quel sangue? A chi hanno sparato? Perché sono lì?
Inizia così un viaggio che porterà i due protagonisti a scavare oltre il guscio della verità, facendo scoperte tanto devastanti quanto inaspettate. Alice, da bravo poliziotto raccoglierà tutti gli indizi a sua disposizione, cercando a poco a poco di ricostruire una storia folle, bizzarra, insensata. Avvalendosi della facoltà di non fidarsi di nessuno, cercherà di dare ascolto al suo istinto infallibile, diffidando dello stesso Gabriel che, seppur trovandosi nella sua stessa condizione, sembra essere un personaggio non più limpido di una pozza di fango.
Vi avverto, Central Park è uno di quei romanzi che non da tregua, che ti tartassa di giorno e di notte spingendoti a leggerlo pagina dopo pagina senza sosta. Strepitosa la ragnatela di intrecci che l’autore crea intorno ai personaggi, un rovo confuso di ipotesi, supposizioni, smentite e incertezze. La verità sembra vicina e un attimo dopo è lontana centinaia di chilometri, irraggiungibile e allo stesso tempo inimmaginabile. Per quanto mi riguarda, una sera non sono riuscita nemmeno ad addormentarmi sapendo di avere questo libro sul comodino. Nonostante l’ora tarda mi sono dovuta accendere la luce da lettura e mi sono immersa tra le pagine, testardamente affascinata dall’intreccio della storia di Alice e Gabriel. Nonostante nei libri appartenenti a questo genere la soluzione dell’enigma arriva sempre nelle ultime pagine, strada facendo ogni lettore costruisce mentalmente uno schema, si fa almeno un’idea, raccogliendo gli indizi sepolti dall’autore tra le parole e molto spesso le intuizioni iniziali racchiudono in parte la verità finale. In Central Park ho fatto lo stesso, ma con un risultato diverso. Ho costruito un castello di sabbia che però si è rivelato essere completamente differente dalla realtà dei fatti, niente di quello che mi ero immaginata era in realtà confrontabile con la realtà. E questo, a mio avviso, è grandioso, è il biglietto da visita che mi ricondurrà a leggere di nuovo un romanzo di Musso. Non ho mai letto quest’autore, ma da oggi, sono sicura che andrò alla ricerca dei suoi libri precedenti e ne aspetterò con ansia di nuovi.
Central Park è un romanzo dai mille volti, che associa abilmente uno stile concitato con un contenuto profondo e travolgente. Non si tratta solo di scoprire la verità pura e semplice, piuttosto di conoscere i personaggi, le loro paure, i loro segreti. Sia Alice che Gabriel hanno qualcosa da nascondere, da tenere al sicuro. Entrambi dotati di carisma, riescono a farlo con un’eccellente abilità, lasciando il lettore appeso al filo di un rasoio, con la costante consapevolezza di essere sempre un passo dietro di loro. Sono questi i dettagli che fanno di questo libro un ottimo thriller e che lo rendono irresistibile e coinvolgente, al punto da non riuscire più a farne a meno.