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Chi spia nella tua casa?
La vita del pendolare scorre a intervalli regolati da un tempo inflessibile che non conosce tregua; ogni giorno, almeno per cinque giorni la settimana, stessi orari di partenza e arrivo, stesso tragitto, stesso segmento temporale durante il quale l’interessato sceglie come amministrare questo periodo “morto” ma necessario.
Rachel è una ragazza trentenne che decide di far trascorrere il tempo impiegato dalla sua residenza alla sede di lavoro osservando il paesaggio dal finestrino del treno; può sembrare monotono ma lo scorrere di luoghi, campagne, abitazioni, fermate di altre stazioni, la induce a osservare con estrema attenzione tutto ciò che incontra in “contromano” durante il suo pendolarismo. Scruta, in particolare, un’abitazione che le è molto familiare e, nello stesso tempo, rievoca ricordi belli che via via si sono disgregati.
Rachel è una ragazza triste, insoddisfatta, con seri problemi personali non facilmente risolvibili; un giorno nel bel mezzo del suo abituale tragitto nota qualcosa che sconvolgerà ancor di più la sua esistenza in quanto, suo malgrado, sarà testimone di un accadimento che la renderà protagonista, insieme con altre due donne con altrettante storie personali problematiche, Anna e Megan, di una situazione complessa e intrecciata dalla quale non sarà facile dipanare la matassa. Ciò che appare a prima vista non è la realtà cristallina, bensì una condizione di miserie umane nascoste sotto un velo d’ipocrisia.
Un romanzo che si legge in maniera facile, molto scorrevole, senza avere particolare pathos e clamorosi colpi di scena; una vita con un futuro nebuloso che riserva eventi imprevedibili tali da far rivedere il proprio punto di vista e, forse, trarne beneficio al fine di ridurne l’opacità.