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Il dio denaro
Un buon romanzo, ricco di particolari. Tante storie intrecciate tra loro, ognuna con la propria drammaticità. Nonostante tutto questo romanzo non mi ha coinvolto emotivamente, non sono riuscito a sentirlo mio.
Sin dalle prime pagine si nota come Winslow non risparmia ne gli Stati Uniti ne il Messico in questa valutazione che esamina il problema da ogni punto di vista. La corruzione delle istituzioni messicane permette al commercio di prosperare e la violenza a crescere. Il romanzo mostra come gli Stati Uniti e le forze di polizia messicani sono diventati sempre più militarizzati a causa della guerra alla droga, nonostante i proventi siano riciclati senza batter ciglia.
E' raccapricciante come Winslow presenta il ritratto degli uomini e delle loro organizzazioni ed il modo in cui è raccontata la violenza.
Sembra non esserci confine tra gli appartenenti al cartello e i poliziotti corrotti.
L'autore non manca di sottolineare il ruolo delle donne nelle comunità messicana. Alcune vulnerabili e corrotte, tante altre spesso solidali con la loro comunità si ritorcono contro il leader dei cartelli.
Attualissimo Winslow nell'ultima sezione di questo libro affronta l'argomento del narcotraffico in direzione del narcoterrorismo. I due fenomeni, infatti, vanno in prestito l'uno dell'altro.
"Il denaro non compra la felicità ma l'affitta a lungo termine".