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Hodges parte seconda
Trovo molto improbabile questo investigatore creato da Stephen King e lo stesso devo dire della sua scalcinata banda di collaboratori. Però il detective in pensione Bill Hodges con tutti i suoi acciacchi dovuti all'età, le sue tristezze e debolezze mi è simpatico. Certo, se siamo alla ricerca di adrenalina e suspence non le troveremo dentro questo volume.
Nel secondo episodio della trilogia dedicata a questo arzillo vecchietto ( che a me è piaciuto più del primo) vediamo la sua comparsa dopo aver girato più della metà delle pagine. La prima parte ci racconta quanto successo nei tre decenni precedenti a due ragazzi nati ad alcune decadi di distanza, ma stregati allo stesso modo dagli appunt inediti di un noto scrittore. Il primo dei due uccide il suo mito, non tanto per rubargli soldi e taccuini quanto per punirlo di aver trasformato il protagonista dei suoi romanzi in un pantofolaio incallito. Finito in prigione per altre ragioni trascorrerà gli anni succesivi a sognare i taccuini che non ha avuto il tempo di leggere.
Il secondo giovane è quello, che per una serie di coincidenze favorevoli leggerà i taccuini e per altrettante sfortunate ragioni finirà in guai più grandi di quelli che può gestire. A questo punto interverrà Hodges e...
Il romanzo si legge molto agevolmente, i continui passaggi da uno scenario all'altro sono fatti con una tale abilità da un creare disorientamenti. I personaggi sono ben strutturati, non sempre credibili, ma capaci di destare emozioni.
Mi è piaciuta la prima parte e al di là delle coincidenza eccessive ho trovato la trama originale e nuova. Bella l'idea di far rivivere anche a uno dei protagonisti del libro la scena in cui nel primo volume, la Mercedes si lancia sulla folla di disoccupati in coda. La parte più prettamente investigativa, invece mi ha entusiasmata poco.
Credo comunque che leggerò anche la terza parte della serie: così, per vedere come va a finire.