Dettagli Recensione
L'età in cui tutto cambia
Tredici anni. Gli anni di Mathilda, della sua migliore amica Anna, del suo vicino di casa Kevin. Un'età che può essere insieme meravigliosa e terribile. L'età in cui tutto cambia, in cui non si è più bambini - inutile fingere il contrario - ma neppure grandi abbastanza. Per Mathilda quest'età coincide con una tragedia che ha distrutto la sua famiglia, lasciando i suoi genitori incapaci di guardare la realtà... e la realtà è che è rimasta ancora una figlia da amare, da ascoltare, da aiutare nel difficile viaggio che è crescere. Una figlia non meno meravigliosa di quella che non c'è più.
Così vediamo questa ragazzina, pagina dopo pagina, affrontare la propria avventura da sola, con determinazione, guidata unicamente dal proprio giudizio, tormentata e nervosa, spietata e tenera.
Mathilda è spesso sboccata nei pensieri, diretta nel linguaggio, fatta apposta per mettere gli adulti in difficoltà. Sa di essere strana per "gli altri" ma non le importa. Si fa continuamente domande e cerca da sola le risposte. Sperimenta il mondo perché vuole capirlo a qualunque costo.
Il suo viaggio per diventare grande è appena cominciato.
Al di là di tutta la vicenda, dell'esito delle ricerche di Mathilda, ciò che forse dovrebbe rimanere più impresso di questo romanzo è il monito di Mathilda, e in qualche modo di tutti i tredicenni: "guardateci"...