Dettagli Recensione
Grande spunto, ma malgestito
Ho deciso di recensire la trilogia non libro per libro ma nel suo complesso, una volta terminata la lettura dell'ultimo volume. Allora, sicuramente la saga ha molti aspetti positivi: abbiamo un inizio con il botto e uno spunto veramente intrigante e originale, considerando quanto sia difficile oramai stupire il lettore in un genere come questo. Alcune scene, a mio parere, sono veramente magistrali e di grande effetto, e le varie location e personaggi veramente ben fatti. Detto questo, però, ci sono anche dei difetti, e la sensazione generale è che Stroud abbia fatto il passo più lungo della gamba. Mi spiego meglio: questa trilogia presenta veramente una quantità incredibile di spunti interessanti, anche troppi. L'autore per tutto il primo episodio non fa altro che inserire una valanga di personaggi uno dopo l'altro, e continua nel secondo e perfino nel terzo. Ora, alla fine i collegamenti fra le varie vicende sono abbastanza ben fatti e coordinati, ma il problema è che Stroud ha la pretesa di portarsi fino alla fine tutti i personaggi, senza congedarne qualcuno strada facendo: è un'impresa titanica, e la cosa non può finire che in un modo. Vedendo le dimensioni del terzo libro, ho subito pensato che non ce l'avrebbe fatta a tirare tutte le fila, è così infatti è stato. Anche il terzo capitolo procede allo stesso ritmo degli altri due, e si arriva a cinquanta pagine dalla fine senza che ancora si siano attivati i vari scioglimenti delle vicende. La presunta soluzione viene data in uno scarno capitoletto in termini criptici e ambigui, lasciando l'amaro in bocca su molti fronti e un senso di incompiutezza. Ed è un peccato, perché le prerogative ci sono tutte. in ogni caso, consiglio la trilogia, mettendo però in conto che molte cose bisognerà risolversele da sé.