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Dieci anni per scriverlo Dieci giorni per leggerlo
Il quinto vangelo dovrebbe appartenere al filone thriller storico religioso, diventato famoso in Italia, grazie a Dan Brown. Peccato che in comune con quest'ultimo abbia solo il tema storico religioso.
Devo confessare che amo questo genere ma in questo particolare caso, sono rimasta davvero delusa.
Non metto in dubbio la bravura dell'autore e il duro lavoro di ricerca (ha impiegato dieci anni per finirlo) ma io sono abituata ad un altro genere di thriller.
Le vicende sono raccontate in prima persona (al presente) da Alex (ma sono presenti anche alcuni flashback), un prete ortodosso che vive in Vaticano con il figlio piccolo. Senza volerlo si ritrova invischiato in una situazione alquanto particolare.
Mi dispiace, perché le basi per un bel libro c'erano, ma per il resto non ho provato una grande empatia per il protagonista (l'ho trovato davvero noioso), caratterizzazione dei personaggi che andava approfondita e manca quella tensione che dovrebbe suscitare un thriller intrigante. Anzi, risulta davvero molto lento e ho fatto davvero una gran fatica a finirlo. Troppi dettagli storico religiosi, riflessioni e poca azione.
Interessante per chi vuole conoscere la storia della Chiesa ma se state cercando un romanzo d'evasione, orientatevi verso altre letture.
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