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Passaggio di testimone
David Lagercrantz ce l'ha fatta!
Certo lo stile non è quello dell'unico e inimitabile creatore della saga Millennium, i toni sono a volte troppo sentimentali e leggeri ma nonostante questo, secondo David Lagercrantz ce l'ha fatta. La storia è densa e ben ramificata, colpisce i temi cari a noi amanti di Millennium e penetra nelle profondità della criminalità organizzata. Ben sviluppato il tema informatico che viene analizzato con perizia e deliziosa la spiegazione sui savant.
I personaggi sono ben tratteggiati senza perdere nulla rispetto alle descrizioni originali, la continuità si sente e bisogna riconoscerglielo. Un po' deboli invece i due protagonisti che sono fin troppo descritti a livello psicologico mentre Larsson aveva lasciato molte cose in sospeso, con l'intenzione forse di svelarle nel corso dei 9 capitoli della saga.
Lisbeth e Mikael si danno al lettore come non avevano mai fatto e il risultato è che le antenne si drizzano e il naso si storce, Lisbeth che una dura si ma col cuore tenero e Mikael un uomo in piena crisi di mezza età be' non è proprio quello che ci aspettavamo ma apprezziamo lo sforzo.
Uno stile che a volte cade nella pura operazione commerciale ed è anche giusto così, Larsson è stato un mago a delineare i personaggi che noi tutti portiamo nel cuore e nessuno può rimpiazzarlo ma la storia tiene, Lisbeth e Mikael e tutti gli altri vivono ormai quasi di vita propria, troppo reali per essere distrutti.
Grazie a David Lagercratz che ci ha permesso di immergerci un'altra volta nel mondo di Millennium.