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Pelle e ossa
Il Libraio di Parigi un anno dopo. Questa volta gli affascinanti bouquinistes parigini sono appena accennati. Questo romanzo infatti, a differenza del suo predecessore è dai toni più forti. Lo Scarabeo si tinge delle sfumature di Jame Gumb de Il silenzio degli innocenti, trafugando ossa dai cimiteri e pezzi di pelle tatuata da giovani donne. Tutte hanno un particolare in comune, sono ballerine spogliarelliste.
La lettura è piacevole ed il romanzo ha un ritmo sostenuto. C'è tanta azione ma pochi colpi di scena. Non c'è nulla che non mi sia piaciuto ma niente in particolare che mi abbia lasciato l'adrenalina o che mi abbia incollato alle pagine.
Il killer è un bel personaggio. Il suo passato si svela poco per volta lasciando che l'alone di mistero si dipani pagina dopo pagina. La sua mente è contorta come ci si aspetta da uno psicopatico. Sicuramente il personaggio migliore a parer mio.
Tom, il migliore amico di Hugo, è molto diverso da come si presentava nel romanzo precedente. L'alcool e la droga hanno eliminato la patina di super detective che si era costruito, rendendolo decisamente più interessante ed è un vero peccato che le sue nuove caratteristiche sia state presentate in modo così superficiale invece di snocciolarle come avrei preferito. Avrebbero dato un tratto più drammatico al romanzo al di là della lotta buono contro cattivo.
Sicuramente la lettura de Il Libraio di Parigi è consigliata prima di affrontare questa, per avere un quadro completo dei personaggi.
Ma con questo non voglio giudicare male un romanzo che ho gradito molto nello stile e dal buon finale.