Dettagli Recensione
CINQUE RACCONTI, UN FILO CONDUTTORE
Affrontando per la prima volta la scrittrice Camilla Lackberg non sapevo bene a cosa sarei andata incontro. Forse un volume di racconti (oltretutto molto piccolo in termini di “mole”) non è significativo per conoscere un autore, ma questa raccolta ha un sottile filo conduttore: la vendetta.
Solo pensata, sfiorata, possibile, diabolicamente compiuta.
SOGNANDO ELIZABETH
Malin e Lars sono due quarantenni che cercano di ricucire il loro rapporto con una vacanza in barca. Quando Lars, incurante della tempesta in arrivo decide di infilarcisi dentro, la lucidità già precaria
di Malin scompare del tutto: Lars ha assassinato in questo modo anche la prima moglie Elizabeth?
Vuole fare lo stesso con lei? L'epilogo è amaro e tragico.
IL CAFFE' DELLE VEDOVE
Marianne ha esaudito il sogno di una vita: aprire un piccolo caffè, Il Caffè delle Vedove deve il suo nome non alle abituali frequentatrici ma...
Un luogo accogliente che per certe donne, complice la specialità della casa, diventa fonte di vendetta e liberazione. Proprio come per Marianne.
UNA MORTE ELEGANTE
Cosa non si è disposte a fare per denaro? Se poi mamma possiede capi vintage del valore di svariate migliaia di corone...beh...tutto può accadere.
Ma la beffa è dietro l'angolo. Esiste una giustizia divina...
UNA GIORNATA INFERNALE
La storia di un adolescente vittima di bullismo si intreccia con quella del detective Hedstorm, la cui vita sta andando a rotoli. Non lo sa, ma il suo breve colloquio su una panchina con il giovane, ha sventato una strage. Qui la vendetta non ha luogo. Per fortuna.
TEMPESTA DI NEVE E PROFUMO DI MANDORLE
Questo racconto, il più lungo, da il titolo anche al volume.
Il canovaccio è quello classico: una casa isolata dalla tempesta, una famiglia con tanti, troppi segreti, riunita. Un omicidio, anzi due. Il colpevole non può che essere dentro quelle mura e il nostro Martin Molin, giovane collega di Hedstorm, trovatosi lì quasi “per caso” dovrà sbrogliare la matassa.
Il profumo di mandorle non lascia dubbi: il vecchio patriarca è stato avvelenato e tutti hanno un movente.
Ma come in tutte le farse che si rispettino, nulla è come sembra.
Lo stile della Lackberg è sobrio, asciutto ed efficace, molto “scandinavo” pochi fronzoli, le storie scorrono veloci, avvincenti e non scontate. Anche se non originalissime a dire il vero.
Sicuramente piacevole, un'autrice che mi piacerebbe approfondire.