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On the road
Il protagonista di “Galveston” è Roy Cady, un piccolo malavitoso quarantenne al servizio di un boss locale della periferia di New Orleans, Louisiana.
Nella stessa giornata, che definire storta sarebbe un eufemismo, scopre di avere un male incurabile e poche ore dopo sfugge ad un agguato teso dal proprio boss.
Roy si trova costretto a scappare in compagnia di una diciottenne prostituta di nome Rocky, unica altra superstite della misteriosa imboscata, e della sorella di quest’ultima, Tiffany, di appena tre anni, in una fuga disperata verso il Texas e la libertà.
Nic Pizzolatto non ha bisogno di grandi presentazioni. Il poliziesco antologico “True Detective”, di cui l’autore del romanzo è ideatore e sceneggiatore, ha ridefinito gli standard qualitativi delle produzioni seriali televisive, avvalendosi di una storia affascinante, di una narrazione originale e di due interpretazioni eccezionali da parte di Matthew McConaughey e Woody Harrelson.
“Galveston” è stato pubblicato nel 2010 e rappresenta fino ad ora l’unico romanzo scritto dal nativo di New Orleans. Un’opera prima per la quale si sono sprecati paragoni con mostri sacri del genere noir come James Ellroy. Sebbene tanto entusiasmo risulti sicuramente esagerato, il talento di Pizzolatto è evidente.
La storia, che alterna efficaci salti temporali tra il 1987 ed il presente, è ben congegnata e sostenuta da protagonisti tormentati, irrisolti e solitari che, per la prima volta, scoprono di sentirsi responsabili non soltanto per se stessi ma anche per il destino di altre persone. Splendide, e simili alle atmosfere paludose di “True Detective”, le ambientazioni, tra paesaggi rurali, hotel diroccati, bar pieni di bifolchi e attaccabrighe, raffinerie.
“Galveston” è complessivamente un buon libro, capace di fondere noir, dramma e avventura on the road. Non mi stupirei di vederne tratta, in futuro, una trasposizione cinematografica.
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Accuse che Pizzolatto ha dribblato sostenendo di aver tratto riflessioni da un ampio numero di filosofi le cui idee antinataliste trovano spazio, guarda caso, anche nei lavori di Ligotti.
In libreria ho scoperto da un fanatico del genere che Ligotti è una specie di autore di nicchia, considerato l' unico reale successore di Lovecraft e Poe, una pietra miliare del genere horror che però, confermo quello che dici, sembra difficile da reperire in circolazione tanto quanto sono rarissime le sue apparizioni pubbliche. Difficile ma comunque non impossibile, stando a quanto mi è stato detto. Ti auguro di trovarlo.
Grazie!
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Visto che sei appassionato di cinema e di serie tv, volevo chiederti se conosci Thomas Ligotti, da cui Pizzolatto ammette di aver più o meno tratto il personaggio di Rust Cohle... mi piacerebbe leggerlo, ma ho molte difficoltà a trovarlo in italiano...