Dettagli Recensione
Non guardate quel video!
"Ring" è il primo volume della saga cult ideata dallo scrittore giapponese Koji Suzuki nel 1991 che ha ricevuto diversi adattamenti cinematografici e televisivi.
Non amo molto i film che trattano l'orrore soprannaturale, poiché a causa dell'illusione della Settima Arte e della relativa potenza e realismo delle immagini temo di rimanerne suggestionato, ma con i libri la musica cambia. Quindi mi sono gettato su un titolo che conoscevo solo di fama grazie appunto al cinema, senza sapere che in realtà esistesse un romanzo da cui tutto ha avuto inizio, dunque mi son chiesto: perché no? Ebbene, eccomi qui dopo aver da poco concluso una lettura di circa 320 pagine con ancora sensazioni ed immagini assai fresche nella mente, a recensire questo primo libro.
Ora, non sono un'esperto dell'horror in generale, tantomeno di quello letterario, ma devo confessarvi che la lettura si è rivelata piacevole ed appassionante, a tratti tesa.
Anzi, più che un Horror a me questo libro mi è parso un thriller a causa di alcune caratteristiche della storia (mistero, psicologia, personaggi comuni, pericolo estremo). E se è vero che un thriller deve emozionare per definirsi tale, allora credo che quest'opera sia meritevole o quasi di entrare in questo sottogenere.
Ma il merito del mio apprezzamento è, ovviamente, tutto dell'autore che ha saputo rendere la storia non un concentrato di dramma e tragedia, infatti, ha saputo anche donare momenti leggeri. Inoltre grazie al fatto che ci ha presentato il tutto come una lunga "indagine" da parte del protagonista (un giornalista), condendola di mistero soprannaturale, ha reso il tutto molto appetibile, appassionante e coinvolgente. Senza dubbio questo è stato possibile grazie ad uno stile semplice e fluido, non ricercato e pesante, tanto da farmi leggere la storia tutto d'un fiato. Insomma, per essere il primo scrittore giapponese che ho letto, l'esperienza è stata più che positiva.
Per quanto riguarda l'intreccio credo sia stato fatto un buon lavoro, mentre la storia ha un che di originale (interessante l'utilizzo di un'innocua VHS come l'innesto del tutto, ma non voglio spoilerare). Il contenuto invece va ovviamente accettato all'interno della finzione, ed è logicamente in sintonia con queste storie legate al soprannaturale: roba già ampiamente conosciuta sicuramente dai lettori più efferati di questo genere letterario.
Per concludere, onestamente mi sono divertito a leggere "Ring". Non mi sono mai annoiato, nemmeno una volta, ed ho apprezzato i due personaggi che diventeranno gli autentici protagonisti della scena, ovvero Asakawa e Ryuji, cosi come alcuni colpi di scena, il continuo crescendo accompagnato da un notevole aumento dell'interesse personale nei confronti della "soluzione" ed il finale.
Purtroppo, visto il genere, non posso permettermi di sbottonarmi troppo, altrimenti danneggerei la vostra eventuale esperienza di lettura con lo stesso, e non posso permettermelo. L'unica cosa che posso dirvi è che forse non vedrete mai più le vostre vecchie e impolverate videocassette con i soliti occhi...
Buona lettura!