Dettagli Recensione

 
Le incantatrici
 
Le incantatrici 2015-10-20 06:34:47 Natalizia Dagostino
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Natalizia Dagostino Opinione inserita da Natalizia Dagostino    20 Ottobre, 2015
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Falso è vero

E’ un piacere conoscere Boileau-Narcejac, firma comune di Pierre Boileau e di Pierre Ayraud, detto Thomas Narcejac, scrittori francesi di romanzi polizieschi, le cui opere sono state adattate per il cinema da Alfred Hitchcock e Henri-Georges Clouzot. Questo romanzo non è un giallo, è un viola, con il blu e il rosso del pensiero complesso e della fascinazione erotica.

E’ imperdibile la storia del ventenne Pierre Doutre che, alla morte del padre, illusionista di fama, incontra il mondo circense e la madre Odette, figura triste, donna distante, arrabbiata e spaventata, dunque, esagerata e volgare.

Pierre apprende velocemente l’arte dell’illusione e del trucco, diviene un saltimbanco geniale: ha come maestri personaggi tanto infelici quanto brillanti, seduttivi, fagocitanti. Tutti mettono in scena gli opposti, il doppio e l’uguale, il diritto e il rovescio, lo specchio e la realtà, la percezione e l’intuizione.

Mordeau, Bruxelles, Parigi, Nizza: il carrozzone de diviene la nuova scuola di Pierre in scenari sempre diversi, fra realtà, immaginazione e finzione. Dalla paura dell’abbandono e dalla stanza del collegio, il giovane Pierre non uscirà mai e farà di tutto per rinchiudersi ancora.

Nella compagnia di artisti incontriamo le gemelle Greta e Hilda che rappresentano la scelta inumana di non vedersi, di non distinguersi, manichini atroci che compiono l’atto di fede quotidiano verso la propria onnipotenza. Credono davvero che la maschera sia reale e che la realtà possa farsi beffe della verità.

Come molti uomini fragili, Pierre ama da morire e, di conseguenza, ha bisogno di essere atteso, preso, trattenuto, preteso, usato. Ama da morire e ferisce, manipola, distrugge. Il doppio origina la patologia quando coincide con l’uguale e diviene salvezza solo nel riconoscimento dell’alterità. La relazione unica, libera e privilegiata, non ossessiva, è la relazione che vuole per sé e per l’altro momenti e doni esclusivi, ma non vuole l’altro in esclusiva.

L’essere umano apprende a mantenere la diversità perché sia possibile la vicinanza sana. E’ la diversità che salva lo sguardo narcisistico sull’altro - cerco nell’altro qualcosa che mi assomigli - a favore dell’incontro felice verso altri territori che sono lontani e che si svelano.

“Quale delle due? Ma in realtà sapeva benissimo che se fosse riuscito ad averne una, avrebbe immediatamente desiderato l’altra. Era l’altra che lo ossessionava, l’assente, la prigioniera, il doppio.”p.75

“Gli schiavi potranno mai smettere di essere schiavi? E’ possibile sfuggire al tormento che ti divora l’anima? Sfuggire… Per andare dove?...”p.165

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
00
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Incastrati
Identità sconosciuta
Intermezzo
Lo sbirro, il detective e l'antiquario
L'uomo che morì due volte
L'ora blu
Morte in Alabama
Malempin
La mano dell'orologiaio
Omicidio in biblioteca
Tragedia in tre atti
Cavie
Ali di vetro
Le lupe
La violenza dei vinti
Appuntamento fatale