Dettagli Recensione
Buona la prima
Primo romanzo di Pryor Mark. Tutto sommato il romanzo è ben riuscito nonostante alcuni peccati dovuti forse all'inesperienza.
I personaggi sono un po' troppo stereotipati: i francesi vedono gli americani come cowboy che sparano per le città tutto il giorno, gli americani vedono i francesi un po' imbranati nel condurre le indagini, e gli italiani, naturalmente, mafiosi. Tutto questo si aggiunge al super duro e alla super bella descritti da "Civetta delle Nevi". Tuttavia la trama l'ho trovato interessante. Tutto si sviluppa intorno a due storie. Controllo della droga sul territorio e libri misteriosi che celano chissà quale segreto. A parer mio l'autore gioca bene con questi due ingredienti. La sensazione è quella vedere ruotare una moneta sul tavolo cercando di indovinare su quale faccia cadrà, e quando siamo pronti a scommetterci, cade rovinosamente sull'altro lato. E' interessante, quanto attuale, che l'autore abbia affrontato (sfiorato a ragion del vero) il delicato argomento dell'omosessualità. L'autore infatti ci pone di fronte ad un personaggio turbato dal fatto che non sarà accettato dalla società e soprattutto dalla religione Cristiana, in cui crede fortemente. Il romanzo fa emergere fatti di storia recente che ancora rimescolano gli animi, tutto contornato dal fascino dei bouquinistes. Sarò un sentimentale ma chiunque scriva (bene) di storia e di libri non può che non avere la mia approvazione.