Dettagli Recensione
E non cercatelo...
L’incipit è più che promettente: una ragazza che scappa di casa ed una famiglia che mette in campo tutte le proprie forze per ritrovarla. Dopo pochi capitoli, la narrazione si perde un po’, complice anche una storia parallela che si innesta e che non si capisce se più avanti servirà a ricongiungere le fila o se sarà solo un elemento di dispersione. A metà strada c’è un colpo di scena, direi davvero inaspettato, ed il libro riprende vigore, ma poi nuovamente si perde. Tra un’oscurità che si espande dentro, perché perdere un figlio è perdere parte di sé. Tra più personalità di una madre, che proprio nella sua seconda personalità si rifugia, quando la sua vita diventa troppo caotica o snervante. Tra ragionamenti logici, un po’ forzati, che contrastano gli impulsi emotivi. Ne escono più ritratti un po’ scialbi: quello di una madre che forse è il personaggio meno riuscito della storia, pur con tutte le potenzialità che poteva avere; quello di un padre che è meno significativo di un’ombra; quello di una ragazzina, a cui comunque non ti affezioni; quello di una nonna, che è talmente laterale da passare quasi inosservato e quello di un bambino, che nulla ha a che fare con la storia, ma che comunque resta l’unico personaggio degno di nota. Nel complesso direi quindi un libro davvero spento. Passate oltre e non cercatelo neppure, né in libreria né in biblioteca.
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