Dettagli Recensione
Letteratura televisiva
Di Pizzolatto ho amato visceralmente la prima stagione di True Detective, mentre mi è piaciuta senza entusiasmarmi la seconda.
Così ho deciso di leggere anche il suo romanzo. Devo dire che, onestamente, non mi ha preso. Una storia cruda, cattiva, molto noir, in cui per i protagonisti si intravede giusto un filo di speranza (forse troppo poca?). Ogni personaggio si porta appresso il peso del mondo, e questo mi sembra onestamente eccessivo. E' un troppo.
Poi c'è la scrittura, molto lineare, semplice, ma del tutto antiletteraria. Sembra di stare in una delle sue serie tv. Nonostante l'impegno narrativo sia evidente e abbondante, le parole di Pizzolatto non riescono a evocare. Le sue descrizioni non afferrano l'anima, come invece faceva True Detective - prima stagione. E' come se ci fosse questa tendenza "moderna" a una scrittura forzatamente televisiva, che per certi versi può funzionare, ma che poi scricchiola quando non è supportata da elementi letterari. Manca il giusto mix, diciamo. Non l'ha detto nessuno, in fondo, che usare tecniche narrative televisive in un romanzo sia necessariamente un merito.
In sintesi, un noir godibile, scorre via bene, senza turbare.
Indicazioni utili
- sì
- no