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Conosciamo davvero il nostro passato?
L'inizio del romanzo è un po' lento. All'inizio ho attribuito questo al fatto che, non conoscendo i personaggi, ho fatto fatica ad inquadrarli, ma dopo un terzo del libro non ero ancora entusiasta. Ho dovuto superare la metà per farmi catturare dal romanzo. Per fortuna da quel punto in poi la tensione è quasi sempre in salita.
La cosa più affascinante è che l'autrice ha ottenuto due storie in un solo libro, entrambi accattivanti e devo ammettere che alla fine sono abilmente intrecciate.
Sono temi scottanti quelli toccati dalla Läckberg, i peggiori includono gli abusi sui minori, abbandono, povertà, salute mentale e non per ultima una politica estremista non meno dannosa. Non vi nego che questo mi ha provocato una profonda tristezza che mi ha distolto dalla tensione che avrei preferito nel thriller.
Le domande da porsi dopo la lettura sono tante. Quanto della nostra natura, del nostro dna può influire nella nostra vita, e quanto può invece fare l'educazione e la società?
Possiamo sfuggire al nostro passato e mantenere soppressi i nostri segreti o questi salteranno fuori con effetto ancora più dannoso?