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Il ritorno di Lisbeth Salander
Una bella e redditizia idea quella di David Lagercrantz, giornalista svedese noto soprattutto per aver collaborato alla stesura della biografia del calciatore Ibrahimovic : la pubblicazione, a distanza di anni dalla famosa trilogia di Stieg Larsson, di un seguito che ha già venduto caterve di copie e che, nel titolo in inglese (“La ragazza nella rete del ragno”), rende forse più giustizia e visibilità alla indimenticata eroina dei precedenti romanzi. I personaggi, protagonisti indiscussi dell’opera, sono sempre Mikael Blomqvist e Lisbeth Salander, anche qui in versione dark anche se con sbavature da fumetto. Ecco, proprio uno dei difetti del romanzo è la riproposizione, a volte discutibile, dei due famosi personaggi, non del tutto paragonabili a quelli descritti magistralmente da Larsson : Blomqvist sembra una copia un po’ sbiadita dell’originale e la Salander un personaggio da fumetto, soprattutto in situazioni ai limiti della credibilità (sembra di assistere a un film sull’Uomo Ragno o su Spiderwoman). Un secondo difetto (ma per lettori più specializzati può essere un pregio) è l’indugiare su argomenti troppo scientifici, a volte molto complessi e comprensibili solo agli addetti ai lavori : argomenti di informatica nel dettaglio, metodi di hackeraggio, intercettazioni, per non parlare di fisica quantistica, equazioni e curve ellittiche, fattorizzazione di numeri primi, etc. Detto questo, la storia in sé è ben costruita, anche se con lungaggini nei dialoghi, a volte troppo descrittivi, quasi che l’autore volesse fare un riassunto( per chi non avesse capito) dei fatti avvenuti in precedenza. In sostanza la storia, complessa e ponderosa, tratta di hackeraggio di segreti industriali e non solo : un’autorità mondiale nel campo dell’intelligenza artificiale e genio dell’informatica fugge dagli Stati Uniti rifugiandosi nella sua terra, la Svezia, e chiede disperatamente aiuto a Blomqvist, il famoso giornalista che, con la rivista “Millennium” non naviga in buone acque ed ha assolutamente bisogno di uno scoop per risollevarne le sorti. Lo scienziato viene assassinato e qui inizia un turbinio vorticoso di eventi che coinvolgono servizi segreti e inquietanti personaggi disposti a tutto : non poteva mancare la beniamina dei lettori della trilogia di Larsson, quella indomita e fenomenale Lisbeth Salander, paladina della giustizia e come al solito capace di intrufolarsi nei sistemi informatici più complessi e protetti. La Salander salverà anche il figlio dello scienziato assassinato, un bambino autistico (un “savant”, alla francese) capace di risolvere in un attimo calcoli complicatissimi e dotato di eccezionale memoria fotografica, che contribuirà ad indirizzare gli inquirenti alla scoperta degli assassini. Mikael Blomqvist avrà così una storia esplosiva da pubblicare su “Millennium” e la possibilità di riallacciare un rapporto con l’indimenticata Lisbeth, da troppo tempo scomparsa. I lettori della trilogia avranno il piacere di ritrovare i loro beniamini, anche se alle prese con una trama in cui non di rado è difficile orientarsi. Comunque la lettura è consigliabile, anche per riprovare le emozioni di un tempo . Una piccola svista dell’autore : la giallista Elisabeth George, che Blomqvist ama leggere, non è inglese, ma americana di nascita. Quandoque bonus dormitat Homerus…..