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Business is business
Gli affari sono affari ed anche la saga del celeberrimo Stieg Larsson lo è stata e prosegue con i suoi enormi affari anche dal punto di vista cinematografico.Questo "Millennium 4" cavalca giustamente l'onda commerciale dei suoi predecessori e lo fa con altrettanta adrenalina e successo.
L'opera comincia in tono quasi noioso e quasi mi chiedevo come potesse considerarsi un sequel della trilogia più adrenalinica dell'ultimo decennio ma per fortuna sono spuntati i due protagonisti, il giornalista Mikael Blomkvist e la supereroina Lisbeth Salander.
Eliminata nella precedente trilogia il cattivo di turno, "Zala", ora i nostri protagonisti si ritrovano invischiati in una rete, internet, che li travolgerà. Diciamo che il libro è scritto sicuramente molto bene, ma fondamentalmente ha perso la caratteristica dei colpi di scena di cui le opere di Larsson erano zeppe, poi con un sorrisino malizioso vorrei dire anche che ci piace vincere facile, con questi due protagonisti che ormai sono nei cuori dei lettori in tutto il mondo.
Comunque proseguiamo con l'analisi dell'opera, un altro coprotagonista è August un bambino autistico che seppur nel suo mutismo si saprà far intendere bene nel momento giusto...bella trovata!
Comunque è palese che ci sarà un Millennium 5 sperando che la saga non perda colpi e si mantenga sempre adrenalinica con la speranza in un finale meno accelerato rispetto a quello del presente libro.
Ai posteri l'ardua sentenza.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Lo stile narrativo è indubbiamente diverso e personalmente fino a metà libro è anche un po' palloso: dopo comincia a decollare.
Il bambino August è certamente la "trovata" che da una svolta alla storia sennò un po' piatta.
Diciamo che è una nuova avventura dei due protagonisti,ma non al livello dei tre precedenti. Da leggere anche perchè arriverà il seguito... dov'è finita Camilla?