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CONFESSIONE
Agghiacciante è l’unico aggettivo che mi sembra appropriato per descrivere questo libro.
Non può essere infatti descritta altrimenti la confessione che un professoressa fa i suoi alunni iniziando con la frase “Due di voi hanno ucciso mia figlia…” e terminando con la vendetta personale che ha già messo in atto…
E questo è solo l’inizio di una storia raccontata attraverso vari punti di vista e vari espedienti narrativi: abbiamo in primis la professoressa che ha perso da poco una figlia, i suoi due alunni responsabili della morte della bambina e le varie persone che ruotano intorno a loro. E ogni volta che qualcuno prende la parola, il significato è sempre differente
Non ho amato la trama e non ho nemmeno apprezzato lo stile, tanto freddo quanto sono i personaggi all’interno di questo romanzo, nonostante i diversi espedienti narrativi lo rendessero dinamico.
È praticamente impossibile credere che tutte queste persone possano arrivare a tanto, ed è impossibile concepire tutti questi atteggiamenti non solo freddi, ma anche calcolatori, dei personaggi principali. Soggetti senza anima.
Era così tanta l’incredulità che non riuscivo a staccare gli occhi dal libro; non potevo credere a quello che leggevo eppure volevo sapere come sarebbe andata a finire.
La tensione sale capitolo dopo capitolo, parola dopo parola, per arrivare ad un finale esplosivo che lascia tutti a bocca aperta, ancora una volta increduli per il libro appena terminato.
Non ho amato questo libro perché non mi ha trasmesso molto. Nessun insegnamento o anche un accenno culturale, ma, ad ogni modo questo romanzo apre uno spiraglio sulla pazzia, sul senso di onnipotenza e anche di perdita che spesso porta l’uomo a compiere atti stupidi e insensati.
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