Dettagli Recensione
Top 50 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
LETTURA SINGOLARE
A volte sento parlare di narratore inaffidabile, ma come essere sicuri di avercelo di fronte?
Ammetto di non essere particolarmente brava nella suddivisione dei libri per genere o per loro particolari caratteristiche, ma sono sicura che “Abbiamo sempre vissuto ne castello” corrisponde a quello che può essere definito come libro con narratore inaffidabile.
In questo caso il narratore è Merricat. Si vive tutta la storia attraverso il suo distorto punto di vista fatto di credenze, rituali e particolari giochi. Sotto molti punti di vista Merricat sembra una bambina (molto piccola) che non ama gli estranei e fa i capricci… invece Merricat è grande, una ragazza che, almeno per quanto riguarda l’età, può essere definita un’adulta.
A lei spettano alcune incombenze come andare a fare la spesa in paese, aggiustare la rete del giardino, ecc…
Sicuramente però non ha il permesso di preparare i pasti. Questo è esclusivo compito della sorella Constance che con pazienza e dedizione si occupa di Merricat e dello zio invalido.
Via via che procedevo con la lettura mi sono accorta che alcune parole, alcune frasi buttate quasi a caso, mi facevano riflettere. Tutto diventava assurdo e allo stesso tempo, intrigante… quale sarà il mistero che avvolge la famiglia Blackwood?
Bello anche lo stile che mi ha dato la parvenza, come anche la storia, di qualcosa sospeso nel tempo e nello spazio. Sicuramente anche lo stile ha contribuito a creare l’atmosfera così particolare che contraddistingue questo libro.
Infine, il fatto che ho apprezzato maggiormente è che la storia si presta a diverse interpretazioni, ognuna delle quali pone sicuramente più domande rispetto alle risposte presenti.
Una bella e singolare lettura.