Dettagli Recensione
Storia di un timore quotidiano
“Il collezionista di bambini” è il romanzo d’esordio dell’autore, Stuart MacBride. Nella contea piovosa di Aberdeen, il sergente Logan McRae, rientrato da poco in servizio, indaga su una catena di omicidi che vedono protagonisti dei bambini. Tra la popolazione serpeggia il panico del contatto con un serial killer pedofilo e la stampa inneggia all’incapacità delle forze di polizia, che sembrano impantanate in ricerche prive di risultati. A complicare il tutto si aggiunge il ritrovamento di un cadavere di un uomo con le rotule tagliate; ma il sergente Logan McRae saprà, come ogni protagonista di romanzi polizieschi, essere abbastanza tenace ed analitico da concludere ambedue i casi.
Lo stile di MacBride, mi piace e mi piace veramente molto: trovo che sappia unire essenzialità e descrittività in maniera magistrale. Non mancano i dialoghi serrati, i botta e risposta incalzanti, ma allo stesso tempo descrive i luoghi, le sensazioni, i personaggi con dovizia di particolari, senza scadere nel monotono o nel prolisso. Tra gli scrittori di gialli, rientra a livello tecnico tra i miei preferiti.
La trama regge, è ben strutturata e svolta, anche se il finale l’ho trovato leggermente frettoloso. La storia tiene, comunque, il lettore incollato al romanzo sino alle ultimisse pagine e, soprattutto, si avventura lungo un tema scabroso, che nella società attuale è fonte di preoccupazione e disgusto: la pedofilia. Per questo colui che legge si ritroverà inevitabilmente ad odiare il vero o presunto stupratore, in attesa che giustizia legale o divina sia fatta.
Una nota di merito va al personaggio principale, il sergente Logan McRae: non è il poliziotto senza macchia e senza paura, non è il prode investigatore semidivino senza vizi e crucci, ma è un uomo assolutamente normale, un antieroe quotidiano di cui è pieno il mondo. Trovo anche questa scelta molto azzeccata.
Lo consiglierei? Certamente sì. Per un appassionato di thriller o di gialli, trovo che sia un ottimo titolo, capace di far stare sufficientemente col fiato sospeso.