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Dai ghiacciai islandesi alla Rivoluzione francese
Fred Vargas (uno pseudonimo), archeologa e medievista, è ormai una star del noir in Francia, dove ancora una volta ha fatto centro con questo nuovo romanzo ambientato in due diversi Paesi (Francia e Islanda) ed imperniato su vicende che si svolgono a distanza di anni : due omicidi efferati avvengono in una misteriosa piccola isola islandese e, molti anni dopo, una seconda serie di omicidi sconvolge in Francia una singolare associazione di cultori della Storia di Francia che periodicamente si riuniscono a Parigi per rievocare vicende che riguardano la Rivoluzione del 1789 ed in particolare le riunioni del Comitato di Salute Pubblica ed il Regime del Terrore di Robespierre. Esiste un legame tra questi omicidi così distanziati nel tempo, un legame apparentemente indecifrabile e sfuggente, alla cui soluzione sono chiamati i poliziotti della Squadra anticrimine del 13° arrondissement parigino, guidata da due personaggi già noti ai lettori dei romanzi della Vargas : il commissario Adamsberg, apparentemente svagato, amante della compagnia e del buon cibo, dotato di un intuito eccezionale e di una non comune capacità deduttiva, e il comandante Danglard, uomo coltissimo, pieno di iniziative ma incapace di trovare spiragli geniali nella comune routine delle indagini. Il rapporto tra i due diventa a poco a poco sempre più conflittuale per il diverso approccio alle varie fasi investigative: alla fine Adamsberg, che individuerà a modo suo il colpevole dopo un avventuroso viaggio in Islanda ed un emozionante colpo di scena, si prenderà un meritato periodo di riposo, mentre Danglard, riconoscendo gli errori commessi nello svolgimento delle indagini, presenterà le dimissioni. Il rapporto tra Adamsberg e Danglard e tra i due ed il resto della variegata Squadra anticrimine non fa però velo all’intricata vicenda, che coinvolge altri personaggi i cui legami misteriosi e complicati vengono a poco a poco portati alla luce in un susseguirsi di falsi indizi e di depistaggi che tengono sempre alte curiosità e tensione emotiva. Il romanzo offre anche un interessante quadro di un periodo storico fondamentale, quello della Rivoluzione francese, con riferimenti ai discorsi di Robespierre e curiosi dati biografici di personaggi dell’epoca, fatti rivivere con tanto di parrucche e vesti settecentesche nelle riunioni dell’associazione parigina citata. Anche per questi riferimenti storici il romanzo vale la pena di essere letto, pur riconoscendo che tutta l’impalcatura della vicenda narrata dalla Vargas mostra a tratti la corda ed una certa fragilità nei personaggi principali, soprattutto se paragonati ad altre figure ben più importanti della narrativa poliziesca francese. Dimenticavo di citare Cino, il cinghiale raffigurato in copertina : ha un suo spazio nella vicenda, sarà colpito in un conflitto a fuoco ma se la caverà riprendendo il suo compito di originale guardiano domestico.