Dettagli Recensione
Se King avesse ancora le energie e l'ispirazione d
Poco tempo fa mi sono lasciata tentare e ho acquistato questo Joyland incuriosita dalla trama che prometteva un ritorno ai vecchi temi cari a King.
Una storia ambientata in un parco divertimenti americano dove la storia di un ragazzo si intreccia con un mistero, con un bambino dai poteri paranormali e altri temi cari a King come l’infanzia, la giovinezza perduta, l’adolescenza che si porta dietro le sue magie e i suoi dolori apparentemente insormontabili.
Devin Jones è un giovane studente universitario che per la stagione estiva decide di lavorare in un parco divertimenti per racimolare qualche soldo, parte con pochi soldi in tasca e triste perché ha la sensazione che non rivedrà più la sua ragazza Wendy che invece è partita anche lei per lavorare, ma altrove... e forse anche con qualcun’altro…
A Joyland Dev conosce il personale del parco, i suoi compagni/colleghi Tom ed Erin e stringe una profonda amicizia con loro, un’amicizia che durerà tutta la vita. Come sempre King è molto preciso e puntuale nel tratteggiare i personaggi che ruotano intorno a Dev, dagli inservienti del parco all'anziano proprietario Easterbrook.
A Joyland come in tanti luoghi c’è un mistero…il mistero della giovane che è stata uccisa all'interno del tunnel del terrore molti anni prima e il di cui fantasma pare infesti il parco, tanto che Madame Fortuna, una semi-ciarlatana (o forse no?) che predice il futuro poco lontano dal tunnel, ha paura anche solo ad avvicinarsi…
Le sparate di Madame Fortuna pare inizino ad avverarsi…Dev è molto perplesso e il suo amico Tom lo prende in giro…sino a quando vede il famigerato fantasma.
L’estate è agli sgoccioli, tutti i ragazzi stagionali se ne vanno, ma Dev deve rimanere, deve vedere il fantasma e decide di fermarsi lì un altro anno, una sorta di anno “sabbatico” dallo studio, anche un po’ per dimenticare Wendy.
Dopo poco tempo conosce due persone che cambieranno sensibilmente la sua vita: Ann e Mike Ross, madre e figlio, lui affetto da distrofia muscolare e prossimo alla morte, ma dotato di un “dono” paranormale.
La vita di Devin non sarà più la stessa e lo porterà alla ricerca dell’assassino della ragazza del parco (Linda Grey) aiutato anche da Erin che con le sue ricerche si avvicina alla risoluzione del caso.
Ovviamente non vi svelo il finale.
Questo romanzo è piuttosto breve, si legge agevolmente in 3-4 giorni e diciamo che è un po’ una macedonia dei temi classici di King:
• L’adolescenza come età perduta, età di grandi sogni e di grandi ideali
• Un ragazzino dai poteri paranormali: come in Carrie e molti altri romanzi
• Disabilità / disagio: qui è addirittura una malattia mortale, in IT era la balbuzie piuttosto che il non essere “popolari” tra i coetanei.
• Fanatismo religioso: il padre di Ann Ross è un predicatore, la mamma di Carrie era una fanatica religiosa.
In più possiamo mettere l’ambientazione un po’ diversa dagli altri lavori (sud Carolina e non Maine, anche se il protagonista ovviamente è del Maine) e la ricerca di un assassino in stile più poliziesco che thriller.
Come vedete la macedonia ha molti ingredienti, ben mescolati, ben assemblati ma solo accennati e credo che se King avesse ancora le energie e l’ispirazione di un tempo questo romanzo sarebbe stato lungo il triplo.
È godibile e ben scritto, piacevole e sicuramente un lavoro discreto, certo non è al livello di lavori passati e non è certo irresistibile, non rappresenta uno dei romanzi di King che bisogna assolutamente leggere, ma è gradevole.