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Rachel, un personaggio complicato
Ho letto La ragazza del treno in pochi giorni, speranzosa di trovare una storia originale e ricca di misteri da svelare. Ma purtroppo sono stata delusa, non tanto, ma sicuramente non è ciò che mi aspettavo.
La storia che procede lentamente, anche fin troppo per i miei gusti, sembra un groviglio di idee, inserite alla rinfusa e che solo con tanta calma e pazienza, il lettore può riuscire a sbrogliare.
Conosceremo tre voci diverse, tre voci di donna, anche se la principale protagonista è Rachel, che giorno dopo giorno si da appuntamento sul treno per scorgere dal finestrino momenti di vita quotidiana. Spiando soprattutto un uomo e una donna, che vivono a pochi metri dalla sua vecchia casa, due signori ai quali da dei nomi e ai quali la sua mente costruisce una storia che si allontana da quella che è la realtà.
Fin dall'inizio quindi il lettore è curioso, così come la protagonista, di scoprire di più sui due giovani amanti. Ma bisognerà aspettare un po' prima di averne una descrizione più dettagliata e precisa.
Così viaggeremo insieme a Rachel, impareremo a capirla e a conoscere ogni aspetto di lei. Conosceremo anche il suo passato, quello in cui era innamorata e che alla fine sarà importante per i fini della storia.
Rachel è un personaggio complicato, sarà difficile per chi legge comprendere se essa faccia parte dei buoni o dei cattivi. D'altronde anche lei inizia a dubitare di se stessa e della sua innocenza.
Un aspetto positivo del libro è il fatto che il lettore fino all'ultimo non riesce a capire bene cosa sia successo, ciò tiene alta l'attenzione e la curiosità durante la lettura. Come dicevo precedentemente però tutta l'idea della storia è, secondo me, poco ben sviluppata e quindi se da una parte il lettore è curioso, dall'altra quasi si annoia e perde le speranze di capirci qualcosa.
Almeno queste sono state le mie sensazioni mentre lo leggevo.
Insomma non posso dire che La ragazza del treno non mi sia piaciuto, perché l'idea di base è abbastanza originale e interessante, ma diciamo che non mi ha fatto impazzire come avrei sperato.