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COMPLIMENTI COMMISSARIO, COMPLIMENTI MARKARIS
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Il primo libro che leggo di Petros Markaris è una piacevole sorpresa.
La prima indagine del Commissario Charitos Kostas è una storia ben congegnata, un intreccio che rapisce il lettore grazie anche al protagonista, persona "normale" con problemi personali normalissimi, carnefice e vittima delle classiche miserie quotidiane umane, che non si può non prendere in simpatia proprio per la sua somiglianza con l' uomo medio.
Personaggio che non riesce ad essere cinico e senza scrupoli come vorrebbe, che persegue la giustizia in un mondo che non gli piace, che adora sua figlia ed ha con sua moglie un rapporto di odio e amore, legge solo dizionari ed odia la televisione.
La scrittura di Marakaris è diretta, sintetica, a tratti telegrafica. Non si perde in fronzoli tantomeno in descrizioni superflue. Va dritto al nocciolo così come prova a fare il suo protagonista. Ne esce un racconto frizzante che cattura il lettore.
Solo i pensieri del Commissario si perdono in congetture o elucubrazioni più ariose. Persino i discorsi diretti sono quasi tutti secchi e concisi.
Secondo me, scrivere in questa maniera e trarne un ottimo libro, significa avere talento.
La trama si apre col duplice omicidio di una coppia di albanesi a cui ne segue un altro. Il caso sembra risolto rapidamente ma altri due omicidi, apparentemente non collegati a quelli degli albanesi, sconvolgono il mondo del giornalismo ateniese.
Nel frattempo la trama si infittisce: compravendita di bambini e di organi, amori non corrisposti ed arrivismo si fondono per generare una trama molto avvincente. In tutto ciò sguazza il nostro Commissario Charitos che arriverà ad una soluzione tanto imprevedibile quanto indesiderata.
Ben fatto Markaris.