Dettagli Recensione
Un lindy hop sulle note del tempo
Jake Epping è un tranquillo professore di Lisbon Falls, Maine, e il suo posto preferito per fare quattro chiacchiere è la tavola calda di Al. Al però non è un uomo comune, egli cela un segreto: la dispensa del suo locale nasconde un passaggio temporale che conduce al 1958. Per Jake questa è, ovviamente, una rivelazione sconvolgente, eppure l'incredulità non gli impedisce di farsi coinvolgere nella missione che ossessiona il suo amico da tempo: fermare Lee Harvey Oswald dall’uccidere Kennedy nel lontano 22 novembre 1963. Due minuti della sua vita (perché non importa quanto a lungo si resti nel passato, al ritorno nel presente saranno passati solo 2 minuti) potrebbero portare grandi cambiamenti nella storia: salvare Kennedy potrebbe voler dire salvare anche suo fratello Bob, Martin Luther King, bloccare le rivolte razziali...forse servirebbe ad evitare anche la guerra in Vietnam! Comincia così la nuova esistenza di Jake nei panni di George Amberson (identità fittizia che sceglie quando viaggia nel passato) nell’America degli anni ’50 e dei primi anni ’60, nel mondo di Elvis Presley, James Dean e JFK, delle automobili, del boom economico, del twist e del fumo di sigaretta, un mondo forse più chiuso, razzista e bacchettone ma per certi versi più genuino e più a dimensione d’uomo. In questo mondo vedremo Jake incrociare le proprie vicende personali a quelle della “storia”, nel tentativo di sovvertire le regole del tempo.
22/11/63 è un romanzo dal taglio sicuramente diverso rispetto a quello degli horror a cui lo scrittore ci ha sempre abituati. Questa volta Stephen King riprende una tematica come quella del viaggio nel tempo e dei mondi paralleli, che aveva affrontato soprattutto nella serie de La torre nera, legandola stavolta a vicende storiche, e lo fa in modo superbo a mio parere. Da ogni pagina traspare il grande lavoro di ricerca e documentazione che ha guidato la scrittura di questo romanzo. Il background socio-culturale è descritto in modo così particolareggiato che sembra davvero di poter viaggiare nel tempo e calarsi nella vita quotidiana, negli usi e nei costumi di un tempo ormai lontano. I personaggi sono più che verosimili, sono veritieri. Non importa quali siano di fantasia e quali realmente esistiti, in questa sorta di “fantastoria” creata da King si percepiscono come reali gli appartenenti ad entrambe le categorie. In particolare il protagonista Jake/George, un uomo che si trova a indossare i panni dell’eroe, spicca soprattutto per la sua umanità e familiarità, per il fatto di essere sostanzialmente debole, non immune al timore e agli errori, la cui forza d’animo però lo spinge a lottare con tutte le sue forze per ciò in cui crede. E bellissima è la storia d’amore tra il nostro protagonista e Sadie, una ragazza che incontrerà nel passato. Infatti sebbene le implicazioni del viaggiare nel tempo e la teoria dell’effetto farfalla (secondo cui ad ogni piccola variazione nelle condizioni iniziali di un sistema, in questo caso il sistema-evento “morte di Kennedy”, seguono grandi variazioni nel comportamento a lungo termine del suddetto sistema) rappresentano una scelta narrativa interessantissima, sostanzialmente King ha scritto una storia d'amore, una di quelle che ti levano il fiato e ti fanno commuovere fino alle lacrime.
Questo romanzo è fantasioso, intrigante ma allo stesso tempo concreto. Nonostante la mole imponente il libro scorre benissimo, anzi per me terminarne la lettura è stato traumatico. Dopo aver chiuso il libro, anzi dopo aver riletto le ultime pagine almeno 3-4 volte prima di chiudere il libro, è stato difficile riuscire a lasciare i personaggi al loro destino e ritornare al “mio” presente. Sì, perché anche io ho viaggiato nel tempo insieme a Jake e ho amato, lottato, sofferto e sperato insieme a lui. Non voglio illudervi, questo libro non vi dà la soluzione dell’enigma che accompagna la morte di Kennedy però vi farà molto riflettere sul senso del tempo, del destino e di quanto possa essere importante anche quella che sembra essere la più insignificante delle azioni. Essa invece, nell’architettura generale del flusso degli eventi, riveste un grande valore. Una presa di coscienza che può spaventare ma allo stesso tempo rendere consapevoli. Insomma, consiglio assolutamente la lettura di questo romanzo!