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Hai voglia di giocare?
Emily deve affrontare la morte dela sua bambina. Decide che lo vuole fare da sola. Le uniche sue compagne saranno delle scarpe da ginnastica. Perchè quando smettere di piangere non è possibile, il dolore non vuole saperne di smetterla di morderti furiosamente e il suicidio è un'alternativa da scartare, ci vuole qualcos'altro. Allora Emily inizia a correre con rabbia, sempre più veloce fino a quando cade sfinita.
Quando anche la corsa non basta più si rifugia in un'isola semideserta, perchè non frequentata in quella stagione dai vacanzieri.
Il suo tran tran è sempre quello: corse estenuanti, lacrime, di nuovo corse.
Poi, i suoi occhi cadono sulla cosa sbagliata. Da qui in avanti è il lettore a correre a perdifiato col cuore in gola. Il libro cambia registro: da triste cronaca di vita di una donna diventa un ottimo thriller. Ogni riga ci fa sperare che Emily abba fatto la scelta giusta e si sia liberata dal suo aguzzino. Prima di girare pagina la incitiamo a corere più veloce a non cedere. Vorremmo quasi intervenire e fare lo sgambetto all'inseguitore.
Racconto lungo di un centinaio di pagine, ma capace di catturare il lettore. Pochi personaggi, trama semplice e lineare, ma con tanta tensione. Questo è uno degli esempi della genialità di King: prendere qualcosa d semplice, che visti gli ultimi fatti di cronaca potrebbe succedere a tutti, e farne un gran bel momento di intrattenimento.