Dettagli Recensione
Uff...
Mai mi sono trovata nella condizione di lasciare a metà un libro. È una regola non scritta ma ferrea sancita da me stessa. Forse mi è capitato con un paio di libri di Brian Weiss, ma quelli non contano, perché più che libri sono documentari da leggere nei tempi che abbisognano di essere riempiti.
Tuttavia, questo libro mi ha davvero messa a dura prova...stavo per infrangere la regola!
Romanzo, se così si può definire un collage di lettere e mail che, assemblati, dovrebbero tirare fuori una dark story, a dir poco PESANTE, RIDONDANTE, LENTO E SCOLLEGATO. Forse come idea per un film, che possa quindi essere sviluppata ed assemblata in maniera scorrevole, potrebbe andare, ma così, con un insieme di "materiale" che spetta al lettore incasellare ed interpretare dove e come crede no, non ci sto. La bravura di uno scrittore del genere Thriller, secondo me, è proprio quella di accompagnare il lettore all'interno di una trama che può essere più o meno articolata, e nessuno si può permettere di abbandonare chi legge ad immaginazione eccessiva e soprattutto a ricostruire da solo quello che è il senso di una racconto.
Peccato, perché poi il finale non appare nemmeno scontato...
Decisamente non consigliato. Non ho apprezzato il tentativo di Richmond di approcciarsi ad una tecnica nuova, che poco si addice al genere letterario proposto.