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Maigret e la giovane morta
 
Maigret e la giovane morta 2015-08-09 09:30:58 Renzo Montagnoli
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Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    09 Agosto, 2015
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Un Maigret paterno

L’ispettore Lorgnon, quello per intenderci che ha una moglie perennemente ammalata e che è convinto di non poter far carriera perché esiste quasi un complotto contro di lui, si precipita, di notte, in Place Ventimille perché un passante ha trovato il corpo di una giovane assassinata. È un caso interessante, forse quello che potrebbe portare l’ispettore alla ribalta, ma gli viene scippato dal commissario Maigret, che tuttavia lo lascia investigare. La ragazza morta veste un abito da sera un po’ consunto, non ha documenti, ma non sembra essere una entraineuse di uno dei molti locali notturni della zona.
Maigret sembra prendere particolarmente a cuore il caso, mosso da un senso di pietà quasi paterno nei confronti della vittima, di cui ancora non si sa nulla, ma ha il viso, acqua e sapone, di una fanciulla perbene.
Le indagini di Lorgnon e di Maigret procedono quasi in parallelo e poco a poco si viene a scoprire il nome della vittima e chi fosse, ma ancora nulla si sa del movente, indispensabile per poterne trovare l’assassino. È forse superfluo che dica che a capo di tutto verrò il nostro infallibile commissario Maigret, dimostratosi ancora una volta abile, ma anche umano, dietro quella scorza burbera che lo caratterizza.
ll poliziesco è molto bello, con diversi personaggi che, mano a mano che le indagini procedono, portano un tassello al mosaico della verità, in una Parigi spesso livida, fra appartamenti ammobiliati, quasi sempre di modesto livello, gente ricca e gente povera, come la giovane morta, orfana di una famiglia che non ha saputo né educarla, né, soprattutto, darle affetto.
Forse mai come questa volta Maigret si è preso a cuore il caso, non solo per il dovere, ma per la pietà che ha provato nel vedere quel povero corpo privo di vita; arriva perfino a non dormire la notte e l’impressione che ho avuto é che Simenon, scrivendo questo romanzo nel 1954, durante il suo soggiorno americano, fosse effettivamente preso da amore paterno, visto che l’anno prima gli era nata la figlia Marie-Jo, che poi finirà la sua vita tragicamente nel 1978. C’è troppo affetto in Maigret per non pensare a questa coincidenza e comunque sia resta il fatto che Maigret e la giovane morta è intriso da una vena di malinconica dolcezza,
Da leggere, perché è molto bello.

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