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La biblioteca dell'anatomista
 
La biblioteca dell'anatomista 2015-07-31 10:08:21 Sordelli
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Sordelli Opinione inserita da Sordelli    31 Luglio, 2015
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Vedere cosa c'è sotto...

XVI secolo: un ragazzino e il demonio che alberga dentro di lui e un barbiere coi suoi coltelli; un viaggio da Bergen alla Germania, per poi finire in Italia incappando, non molto fortuitamente, in un anatomista e la sua grande conoscenza.
Virginia, oggi: il curatore dell'Edgar Allan Poe Museum viene trovato barbaramente ucciso, il corpo appeso al monumento dedicato a Poe, la testa nel cestino dell'immondizia nel suo ufficio.
Norvegia, oggi: un efferatissimo omicidio sconvolge la tranquillità della biblioteca Gunnerus, a Trondheim.

Ecco brevemente (molto brevemente) riassunti i tre piani su cui si sviluppa la narrazione: all'interno della vicenda, che si svolge ora in Norvegia e ora in Virginia, troviamo continui flashback che raccontano, in modo seppur diverso, le origini di quel male che si è insinuato nelle vite delle attuali vittime, ponendovi fine.
Nell'insieme, il romanzo mi è piaciuto, ma devo ammettere che ho fatto abbastanza fatica ad entrare nella storia e nelle prime 50 pagine son stata ripetutamente tentata di mollare; per fortuna ho resistito e mi son così potuta godere un buon libro, scritto abbastanza bene, con qualche pecca (fra cui la lentezza iniziale), ma che tutto sommato mi ha regalato qualche ora piacevole, in compagnia di protagonisti, morti e vivi, dalle vite interessanti e particolari.
L'aspetto raccapricciante di tutta la vicenda mi ha abbastanza coinvolta e non mi viene difficile pensare che sin dai tempi passati l'essere umano fosse affascinato e interessato a conoscere ciò che si cela sotto la sua stessa pelle.
I personaggi sono tutti ben caratterizzati e durante la lettura riusciamo bene a comprendere chi è chi, cosa fa, cosa ha subito nella sua vita e chi è ora. Ho notato che per i personaggi principali si è particolarmente dato peso al fatto che avessero alle spalle qualcosa di brutto; non ho ben compreso questa scelta, il voler a tutti costi puntare le luci sulle brutture della vita, ma pur non comprendendo devo ammettere che questo elemento contribuisce a dare "umanità" alle parti: di fatto, sono persone come noi, che hanno affrontato difficoltà nella vita e che ne sono uscite.
In linea di massima, mi sento di consigliare questa lettura: la trama è, tutto sommato, interessante, i dettagli raccapriccianti, ma non sconvolgenti e la storia di per sé, regge abbastanza da meritare di esser letta.

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