Dettagli Recensione
Provaci ancora Harry.
Harry Hole, dell'anticrimine di Oslo, è in trasferta in Australia.
Incrocia le armi, in modo inaspettato prima e drammaticamente inaspettato poi, con un serial-killer.
Nesbo è molto godibile ed appassionante per almeno metà romanzo. Poi succedono due cose: tu-lettore capisci chi è il colpevole, e lui-Nesbo probabilmente lo sa; quindi, per mantenere alta la tensione per le successive 150 pagine, cosa fa? Si mette a cercare di rendere più interessante il suo protagonista che nell'ordine si inciucca, si droga e si racconta come se non ci fosse un domani.
Direi che Harry Hole è un caso da manuale di detective che si-sbircia-nelle-vetrine-per-vedere-quanto-è-figo. A cui aggiunge anche lo charme del dannato.
Uff.
Dirò solo questo, ancora: il finale è talmente inverosimile che ho sperato che Harry fosse sotto acido e avesse avuto le allucinazioni. L'ho letto due volte per vedere se magari avevo capito male e ad un certo punto di svegliasse, ma pare proprio di no. È veramente andata così.
Peccato.
Mi dicono che i successivi sono migliori, quindi... vedremo!
Indicazioni utili
Meno ai culturi del giallo "all'inglese".