Dettagli Recensione

 
Inferno
 
Inferno 2015-07-16 13:27:11 Bruno Izzo
Voto medio 
 
2.0
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
2.0
Bruno Izzo Opinione inserita da Bruno Izzo    16 Luglio, 2015
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Letture sotto l'ombrellone

La popolazione del nostro pianeta è in continuo aumento.
La Terra conta miliardi di abitanti, e il loro numero è destinato a crescere, sia per l’aumento demografico in sé, sia per i progressi della scienza medica, che allungano i tempi di vita, rendendo le persone più longeve.
Se qualche organismo, mettiamo il caso l’Organizzazione mondiale della Sanità, si preoccupa di arginare l’aumento demografico, specie nei paesi più poveri, dando il via ad intense campagne di diffusione di elementari, comuni nozioni di contraccezione, con la distribuzione gratuita di profilattici, ecco che paradossalmente altre istituzioni come la Chiesa Cattolica, al contrario, lanciano i propri anatemi verso tali metodiche o analoghe volte al controllo dei nuovi nati.
Tutti questi miliardi di persone interagiscono con il loro biosistema: vale a dire essi consumano le risorse del pianeta per la loro sopravvivenza. Queste risorse non sono inesauribili o rinnovabili oltre certi limiti: la diminuzione delle riserve alimentari, la difficoltà di reperimento dell’acqua pura, l’erosione delle coste, l’inquinamento, il cambiamento del clima, il buco dell’ozono, tutto fa pensare che quanto prima l’intero sistema potrebbe implodere.
Quanto detto non è una novità, già Malthus lo aveva previsto: la popolazione tende a crescere in progressione geometrica, quindi più velocemente della disponibilità di alimenti, che crescono invece in progressione aritmetica.
Ne consegue uno scenario apocalittico, un vero e proprio inferno sulla terra; e poiché tutto quest’idea iniziale dà forma ad un romanzo ambientato per la maggior parte a Firenze, questa idea dell’inferno non può non richiamare il capolavoro di Dante Alighieri, la “Divina Commedia”.
In estrema sintesi, questo è il filo conduttore dell’ultimo romanzo di Dan Brown, “Inferno”.
Non un cattivo romanzo, anzi io lo considero tra i migliori tra quelli che hanno come protagonista il professore universitario Robert Langdon, noto personaggio creato da Brown e presente nei fortunatissimi romanzi “Il Codice da Vinci” e “Angeli e Demoni”.
Brown su quel concetto iniziale cui abbiamo appena accennato ha scritto un ennesimo best seller, un romanzo che descrive una vera e propria caccia al tesoro, una caccia frenetica, turbolenta, spesso ingannevole, un tutti contro tutti che si snoda per i percorsi artistici di Firenze prima, toccando poi anche Venezia ed Istanbul.
Sennonché Brown ha il vizio di favoleggiare, di correre senza fermarsi a rifinire, correggere, smussare i punti più difficili da accettare.
Brown come nei suoi romanzi precedenti tende a creare situazioni davvero molto inverosimili, a tirare un po’ troppo per i capelli certe tesi, insomma non riesce a creare in pieno quell’atmosfera di sospensione della credulità che è indispensabile in un romanzo che mescola fantasia e realtà, che certo riesce a vendersi bene per la suspense, i colpi di scena, il ritmo frenetico, ma gli manca un qualcosa, gli difetta la qualità della verosimiglianza, non guasterebbe un buon lavoro di rifinitura, eliminando grossolani errori e scene inverosimili.
Se ogni scrittore mette del suo in qualcuno dei suoi personaggi, ebbene Brown somiglia al Rettore, un tizio che in “Inferno” dichiara candidamente: “Io mi guadagno da vivere con l’inganno, la menzogna, la disinformazione, la mistificazione”, e il rettore sa bene che una bugia, per apparire credibile, è preferibile sia un misto di vero e falso.
Solo che in Brown questa miscela non è mai giusta, ben dosata, a volte eccede, in un verso o nell’altro. Manca un pizzico di qualcosa, proprio quel pizzico che rende gradevole il tutto.
Un libro da leggere? Tutto sommato direi di sì: è una lettura non troppo impegnativa, una lettura da vacanza, un libro sotto l’ombrellone.
Ed ha un merito, almeno a me ha fatto questa gradevole impressione: mi ha fatto venire voglia di rivedere Firenze ed i suoi tesori d’arte, luoghi principali del libro e opere citate.
Ponte Vecchio, il Duomo, il Corridoio di Vasari, l’Inferno di Botticelli, il Battistero…per un romanzo non è un merito da poco.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
...gli altri fantavolumi di Dan Brown, con Robert Langdon protagonista.
Trovi utile questa opinione? 
60
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.4 (2)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Incastrati
Identità sconosciuta
Intermezzo
Lo sbirro, il detective e l'antiquario
L'uomo che morì due volte
L'ora blu
Morte in Alabama
Malempin
La mano dell'orologiaio
Omicidio in biblioteca
Tragedia in tre atti
Cavie
Ali di vetro
Le lupe
La violenza dei vinti
Appuntamento fatale