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Luna park da quasi..paura
E' il 1973. Il costo della benzina e le crisi internazionali sono ben lontane dalla mente di Devin Jones. La sua Wendy lo ha lasciato. Il primo amore, quello che solo a vent'anni è così assoluto e insostituibile ha deciso che è ora di iniziare a camminare da soli. Il ragazzo d'impulso decide che quell'anno il suo lavoretto stagionale per finanziare l'università sarà in un parco diverimenti.
Tra pensieri più o meno convinti di suicidio lo accompagneremo in quell'estate che a detta dello stesso Devin gli cambierà la vita. Con lui entreremo nel mondo dei luna park: industrie che vendono divertimento. ci trasformeremo in Howie, ci incuriosiremo di fronte all'inevitabile fantasma del parco e ci commuoveremo per il non meno evitabile bambio malato.
Questo è un pò diverso della maggior parte dei libri di King. I personaggi sono sempre delineati con sagacia e precisione come piace a me. C'è una storia normale, che pian piano si trasforma in qualcos'altro, abbiamo il sovrannaturale e anche qualche incursione nella violenza. Trovo però che questi due aspetti siano più marginali rispetto a quanto succede in altri romanzi di King. Il centro è Joyland un parco divertimento un pò demodè rispetto alle multinazionali del divertimento. Al suo interno però si aggira una moltitudine di varia umanità che gli dà il fascino di ua vecchia signora con tante storie da raccontare.
Il finale anche se poco credibile, offre comunque una soluzione inaspettata al mistero che aleggia tra tutte le pagine del libro. In definitiva quindi pollice alzat anche per quello.