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Lei sa
C'e' la Bielorussia. Poi un deserto messicano. Poi una ragazzina esile dai capelli rossi. E un'altra al suo fianco . E un'altra ancora, e ancora una, e chissa' quante.
Fuggono dal loro Paese alla ricerca di un lavoro negli Stati Uniti, chi sogna di essere commessa in un negozio, chi di fare la baby sitter. Sognano e si svegliano presto, giovani corpi nella freschezza dell'adolosecenza picchiati, denudati, violentati. Ribellarsi significa morire; resta l'obbedienza, oppure l'odio.
Non sono prostitute, sono schiave pronte per il banchetto di facoltosi, ingordi stupratori della porta accanto. Gli impensabili, quelli con una vita da buon padre di famiglia ad eccezione di qualche segreta turba viziosa.
Quale potrebbe essere il peggior incubo di un anatomopatologo, la peggiore anomalia nei pressi del suo bisturi ?
La cella dell'obitorio trattiene otto cadeveri nei pesanti sacchi neri, la dottoressa Maura Isles rabbrividisce, dopo l'ennesima autopsia la stanchezza evidentemente ha la meglio. Eppure qualcosa si muove in quell'involucro. E'impossibile. Ho sentitito un rumore, ho visto qualcosa. Impossibile.
Sopra le belle labbra cianotiche il pallido cadavere apri' gli occhi.
Forse non sara' la storia piu' originale, eppure questo poliziesco della Gerritsen scivola come l'acqua sull'olio, veloce e leggero. Privo di grandiosi effetti speciali, in realta' non se ne sente la mancanza. E' una storia particolarmente verosimile, che intreccia le vicissitudini di un gruppo di ragazze dell'Europa dell'Est segregate dai loro aguzzini e un nuovo caso per l'agente Jane Rizzoli, suo malgrado coinvolta in una pericolosa indagine.
Pronti VIA, buon thriller.
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