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Posizione di tiro
 
Posizione di tiro 2015-05-09 15:00:35 pirata miope
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
pirata miope Opinione inserita da pirata miope    09 Mag, 2015
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I SEGRETI DI UNA STORIA

Chiuso "Posizione di tiro" ti domandi chi fosse davvero il protagonista, il sicario Martin Terrier? Un serial killer, che uccide per il gusto di uccidere? Non è affatto sicuro che il suo lavoro lo faccia con piacere. E‘un rigoroso professionista del delitto, ingaggiato e pagato da ambigue organizzazioni criminali, ma non ne è neppure orgoglioso. Allora lo fa, perché è avido di denaro? Neppure, giacché in nessun pagina del romanzo emerge un particolare attaccamento ai soldi. Forse lo fa per amore, giacché dopo anni di lontananza dal suo luogo d’origine, torna per portar via Anne, la ragazza ricca e per questo a lui inaccessibile mai dimenticata? Ma è troppo cinico e disincantato per illudersi sul conto di lei e del prossimo in genere. Neppure sui suoi sentimenti e sulle sue emozioni del resto sappiamo nulla: una volta sola in tutto il libro ci viene detto:«era pensoso…Forse provava solo pena» E allora chi è Martin Terrier? Non trovi una risposta e ti accorgi che sta tutto in quel mistero mai svelato il fascino del personaggio e l’individualità dello stile di Manchette. Ogni autore di talento ha dei maestri e nella pagina dell’autore di “Posizione di tiro” si avverte ad ogni passo Dashiell Hammet contaminato però con il perfezionismo cesellatore di Gustave Flaubert. Lo scrittore pedina il suo eroe, ne osserva attentamente le mosse, dà una fugace occhiata all’espressione del volto le rare volte in cui essa traspare, e riduce se stesso alla neutralità impassibile di una macchina da presa: la maestria sta nel far vedere e nel far sentire. La verità sta nell’azione pura, il resto è solo supposizione, immaginazione gratuita. Espulsi dunque intrecci inverosimili e artificiosi studi di carattere, il miglior modo di raccontare una storia è rispettarne i segreti.


Einaudi ripropone “Posizioni di tiro”, l’ultimo romanzo di Manchette( 1942-1995), considerato il miglior autore di noir della sua generazione, pubblicato in Francia nel 1981 e in Italia sempre da Einaudi nel 1998.

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