Dettagli Recensione
La bara d'argento.
"Di peccatori in buona fede è pieno il mondo, ma i penitenti in buona fede sono rarissimi."
"La bara d'argento" è un giallo ambientato nel medioevo, colui che indaga e che scopre il colpevole è frate Cadfiel, un frate un po' sopra le righe, un uomo che ha conosciuto la vita facendo il marinaio, ma che in età matura ha deciso di trovare la tranquillità tra le mura di un convento.
"Cadfeal, egli non trovava niente di strano nel suo variegato curriculum: non s'era dimenticato niente e non si pentiva di nulla di ciò che aveva fatto. Non vedeva contraddizione tra le delizie che gli avevano dato la lotta e l'avventura, e il piacere altrettanto acuto che adesso gli dava la tranquillità. Condita con il sale di qualche affare in cui andare a ficcare il naso, perché il cibo gli piaceva piccante, come una nave tranquilla, che si godeva il riposo nel porto."
Questo è il primo della serie di racconti dove il monaco Cadfeal è chiamato ad investigare: il priore Robert insieme ad alcuni suoi confratelli parte per il Galles per andare a recuperare le ossa di Santa Winifred, affinché siano condotte nel loro monastero, in un'adeguata teca per essere adorate e pregate. Nel villaggio dove c'è la tomba della Santa troveranno però non proprio un'ottima accoglienza, il signore più potente del posto, Rhisiart si oppone, condizionando l'intero villaggio.
Colui che ostacola la missione dei frati, viene trovato ucciso in una piccola radura del bosco e Cadfeal inizia con astuzia, abilità ed accurata attenzione a raccogliere informazioni, indizi e moventi per capire chi nella piccola comunità dice la verità o la menzogna, al fine di scoprire chi ha commesso il misfatto.
Un giallo semplice, che intrattiene il lettore senza colpire ed attrarre eccessivamente il suo interesse, io mi ci sono immersa perché mi piacciono le ambientazioni storiche, in questo caso quelle medievali, la scrittrice è stata brava a ritrasmettere la chiusura mentale e l'ingenuità nei rapporti con la religione (fede e miracoli) e il conseguente condizionamento sul popolo credulone e pauroso, in contrasto netto con il personaggio di Cadfeal, avanti rispetto a quei tempi, con una mente aperta e che non si lascia influenzare da niente.
"Amico mio, non basta stare in un'abbazia per essere santo! E si può essere santo anche se non si sta in un'abbazia. Cenci, tonache o vesti sontuose, sotto siamo fatti tutti alla stessa maniera."