Dettagli Recensione
Top 50 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
La morte disturba...non piace.
“L’anima del male” è il primo romanzo della cosidetta “trilogia del male” , cui fanno rispettivamente seguito “In tenebris” e “Il veleno del ragno”, scritto dall’esordiente autore francese Maxime Chattam.
La narrativa genere thriller-noir ha luogo a Portland, Oregon (U.S.A.) e ha come protagonista un spettore della poilizia locale, Joshua Brolin ex agente F.B.I. trasferito, ancor giovane e in maniera insolita, a occuparsi dei crimini circoscritti in una piccola area di giurisdizione. Una vicenda riguardante un serial killer che ha un modus operandi al di fuori di ogni comprensione razionale che agisce in maniera orrenda infierendo sulle proprie vittime, tutte donne di bella presenza, e lasciando una particolare firma con richiami ai versi e all’oscuro significato del canto dell’Inferno della Divina Commedia.
Accadimenti efferati e complessi che inducono le investigazioni, guidate dall’ispettore Brolin, a un accurato e profondo studio del profilo psicologico dell’assassino che va al di là di quanto già schedato negli archivi delle molteplici polizie locali e dell’agenzia nazionale investigativa. Il pathos è continuo e assicurato; molte sono le piste seguite ma tutte conducono a un vicolo cieco in relazione al susseguirsi di colpi di scena che richiedono una ripartenza delle indagini. La scienza forense, l’anatomopatologia e la strumentazione tecnica, fanno parte integrante e fondamentale per la risoluzione, almeno temporanea, e l’individuazione del folle serial killer.
Ma da dove scaturisce il male? E’ insito in ogni essere umano? Ci sono delle situazioni particolari e/o scatenanti che possono trasformare anche il più tranquillo individuo in una macchina di violenza? Sono queste, e tante altre, le domande che affliggono le indagini di Brolin e che lo portano a soffermarsi su lunghe riflessioni sull’animo umano e su cosa possa celare la nostra mente che spesso sconfina in un universo parallelo di cui non conosciamo la struttura e i suoi limiti.
Indicazioni utili
Commenti
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |
Ordina
|
Ferruccio
Bello, sempre arricchente confrontarmi con te Ferruccio...
Si, capisco che la tematica non è per nulla semplice. Si potrebbe vedere oltretutto sotto il profilo religioso, filosofico...oltre che psicologico....
Grazie!!!
Pia
Ferruccio
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |
Per provare a rispondere alla tua domanda: in tutti c'è il bene e il male...è l'esperienza che si fa e il temperamento che si ha ,che fanno si che si possa essere portati verso l'uno o l'altro...
E in particolare il vissuto dei i primi tre anni di vita , fondamentali e che pongono le basi di come siamo...
Ciao Ferruccio.
Pia