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Imparare a dimenticare
Al giorno d'oggi ho notato che esiste una categoria di romanzi che definirei da "fast food". Sono quei romanzi senza pretese, a basso contenuto stilistico e dalla trama spicciola, colma di colpi di scena e di situazioni improponibili ed improbabili che ciononostante tengono il lettore incollato fino all'ultima pagina. Ebbene "Schegge" di Fitzek rientra senz'altro in questa categoria: uno stile narrativo asciutto, scialbo, semplicistico, a tratti sembra che il testo non sia stato neppure revisionato. E' del tutto assente la descrizione dei personaggi e, nonostante si tratti di un thriller psicologico, appena accennata e l'introspezione del personaggio principale Marc Lucas. Il libro, tuttavia, si lascia leggere tutto d'un fiato perchè - anche grazie ai brevi capitoli che compongono il romanzo - narra una storia avvincente e talmente inverosimile da voler sapere cosa succederà nella pagina successiva. In questo caso la bravura dello scrittore è stata proprio quella di concludere ogni capitolo con una situazione sospesa ad alto tasso adrenalinico che spinge il lettore fino all'ultima pagina. Alla fine tutti i misteri disseminati nel libro trovano una spiegazione logica che non deluderà il lettore più esigente...
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Grazie.
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