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Un intrigo avvincente
La Oslo di Jo Nesbo è una città poco raccomandabile. La polizia è corrotta (anzi, “marcia”), fioriscono traffici illeciti, droghe di qualsiasi tipo si spacciano ovunque, loschi figuri legati a varie mafie tramano nell’ombra, ben protetti da magnati dell’alta finanza e autorità locali compiacenti. Su questo sfondo si staglia la figura del protagonista, il giovane Sonny Lofthus, eroinomane, costretto per sopravvivere a confessarsi autore di crimini orrendi, compiuti da altri; incarcerato si specializza nel “confessare” a modo suo e ad impartire l’assoluzione a criminali incalliti desiderosi di redimersi. Scoprirà dopo anni che l’amatissimo padre, poliziotto, non è morto suicida ma è stato ucciso da poliziotti corrotti : tanto basta per indurlo a fuggire dal carcere ed a mettere in atto una serie di vendette programmate e spettacolari. Non c’è tregua nel thriller, ricco di colpi di scena, di cui due assolutamente inaspettati negli ultimi capitoli. Jo Nesbo dà anche spazio ai sentimenti intercalando nella narrazione, con toni partecipi e commoventi, la tormentata storia tra l’ispettore Simon Kefas e la moglie, in procinto di perdere la vista, e la nascente totalizzante passione tra Sonny e Martha, responsabile di un centro d’accoglienza per eroinomani. Tutto sommato un romanzo avvincente, che si legge piacevolmente. Pur non essendo all’altezza della famosa trilogia scandinava di Stieg Larsson, il giallo del norvegese Jo Nesbo, con il suo straordinario protagonista, una sorta di angelo vendicatore “ dolce e feroce”, possiede tutti crismi per diventare una delle migliori opere della letteratura gialla nordeuropea.