Dettagli Recensione
Roger
Per Alec, cinquantottenne bibliotecario in pensione, quel cottage sulle scogliere della costa inglese era il luogo perfetto dove far mente locale sul lutto appena subito; incapace di affrontare e giustificare con terzi i suoi sbalzi d'umore e quelle lacrime improvvise che sempre più spesso solcavano il suo viso la solitudine da questo luogo garantita offriva la giusta accoglienza a quell'anima inquieta. La scomparsa prematura di sua moglie Mary ha rappresentato per lui la perdita non soltanto dell'amore della sua vita ma anche del suo punto di riferimento, della sua colonna portante. Ed è durante una di quelle giornate – in cui persino il cagnolino Watson lo abbandona per dedicarsi a scorribande sulla spiaggia – che apre una mail ricevuta da un ex collega che conosce appena. Allegata a questa vi è una cartella denominata “ROGER” e dei file audio di colloqui intrattenuti tra quest'ultimo e un uomo di nome Wiggy.
Ma chi è Roger? Roger è un gatto e sa parlare. La storia che cerca di raccontare a Wiggy, ed indirettamente ad Alec, ha dell'incredibile eppure ascoltando le sue considerazioni il bibliotecario si rende conto di quanta verità sia in esse intrisa. Cosa è accaduto a Jo, sorella di Wiggy? Perché è scomparsa? Cosa vi è dietro le enigmatiche morti che si susseguono nel racconto? La narrazione è sempre più coinvolgente e nasconde dietro le fila un giallo tutto di stampo britannico con tanto di humor anglosassone, riferimenti nietzschiani, pillole Sherlok Holmesche/Shakesperiane e riflessioni sulla brevità della vita.
La vicenda di per sé è abbastanza semplice e seppur non si possa gridare al capolavoro è gradevole. Un romanzo leggero, non impegnativo ma originale soprattutto stilisticamente.
Indicazioni utili
- sì
- no
no = a chi non ama gli enigmi ed i misteri che possono sfociare in leggende quasi fiabesche